Il generale Mennitti ha salutato anche la stampa trentina
«Quando ne parlano i giornali, vuol dire che abbiamo mancato di prevenzione» – Il ricordo del serial killer che Mennitti catturò quando era capitano a Merano
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Dopo una settimana trascorsa a salutare le autorità del Trentino e dell’Alto Adige, il generale Massimo Menniti ha incontrato i giornalisti della stampa locale per un ultimo saluto.
Nel corso dell’incontro ha spiegato che andrà a Roma a dirigere il servizio che si occupa delle relazioni interne ed esterne dell’Arma, dei rapporti con la stampa nazionale e internazionale e delle Pubbliche relazioni.
Alla domanda sull’attività svolta in regione in questi tre anni, il generale ha risposto dicendo di aver dato ai carabinieri impulso a un nuovo modo di rapportarsi con la popolazione.
«Quando accade un delitto – ha precisato – è un fallimento per le Forze di Polizia. È inutile parlare di successo perché poi scopriamo e arrestiamo i colpevoli. Il lavoro principale delle forze dell’ordine è la prevenzione.»
Il generale ha scherzato ammettendo che alla stampa importano più i fatti di sangue che la prevenzione.
«L’Arma si è adoperata in centinaia di operazioni che hanno interessato poco la stampa.» – Ha detto, citando poi numerosi salvataggi dovuti proprio alla capacità organizzativa dell’Arma.
Qualcuno ricorderà ancora la storia del Serial Killer di Merano Ferdinand Gamper, che si era reso responsabile dell’assassinio di sei persone.
Era il 1996 e Massimo Menniti era il capitano comandante della compagnia di Merano. La cronaca si occupò quotidianamente di quell’autore di numerosi delitti.
Ad un certo punto il procuratore Cuno J. Tarfusser arrestò il presunto serial killer e se ne andò in vacanza in Thailandia.
Ma proprio mentre il magistrato era in vacanza, accadde un nuovo delitto attribuibile alla stessa persona. Mennitti però stavolta riuscì a individuare il criminale e procedette alla sua cattura.
Vistosi perduto, Gamper diede vita a una sparatoria nel corso della quale, purtroppo, morì un maresciallo dei suoi carabinieri. E alla fine il killer si tolse la vita.
Per Mennitti fu un successo, ma per via dalla morte del maresciallo non parlò mai volentieri di quella vicenda.
Ma oggi ne abbiamo parlato con lui proprio perché fa parte della storia del nostro territorio.
«Non ho l’abitudine di vantarmi dei successi, – ci ha detto alla fine. – E di quell’operazione ricordo più la tragedia che il risultato.»
Comunque sia, se ne va un Carabiniere che ha sciato la sua impronta in Trentino Alto Adige.
Per questo gli abbiamo dedicato tre servizi giornalistici.
GdM