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I settant’anni del Gruppo alpini di Sant’Alessandro

Fine settimana di festa, il 24 e 25 giugno a Sant’Alessandro, per celebrare il 70°

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Tutto ebbe inizio nei primi anni Cinquanta, quando un piccolo ma nutrito gruppo di penne nere, che aveva prestato servizio negli alpini durante la guerra, voleva traghettarne i valori più autentici nella società civile riappacificata: solidarietà, rispetto per il prossimo, amicizia, lealtà, amore per la patria e la comunità servita con devozione. Fu così che a Sant’Alessandro si costituì il Gruppo Ana.
Un Gruppo «operaio» che aveva nel fare del bene il suo obbiettivo perché, come recita il motto che fa bella mostra di sé in sede, «se hai solo ricordi della naia significa che eri alpino; invece se adesso col cappello e la penna aiuti il prossimo significa che sei un alpino».
 

 
Ma fare del bene alla comunità vuol dire anche creare occasioni per stare insieme in allegria e spensieratezza, favorire la socialità e l’incontro tra generazioni, incoraggiare lo scambio e i rapporti umani contro la solitudine e l’isolamento che colpisce le persone più anziane.
Per questo le celebrazioni per il 70° anniversario diventano occasione per festeggiare insieme, con musica, cibo e intrattenimento.
La celebrazione inizia sabato alle ore 18 all’oratorio di Sant’Alessandro con l’apertura della festa e l’inaugurazione della mostra fotografica “Alpini e Nuvola”, a cui farà seguito l’aperitivo; quindi la cena con l’accompagnamento musicale.
 

 
Domenica il ritrovo è alle 9.15 per la santa messa, dopo la quale, verso le 10, partirà la sfilata per le vie del paese che culminerà con l’alzabandiera e le celebrazioni ufficiali con le autorità cittadine.
Immancabile alle 12.30 il rancio alpino servito nella tensostruttura allestita nel piazzale dell’oratorio, e a seguire l’estrazione della lotteria.
La giornata e la festa termineranno con la cena e gli ultimi momenti di convivialità e musica.
 

 
«In questo anniversario il pensiero e il ringraziamento vanno agli alpini andati avanti - dice l’ex capogruppo Daniele Toetta - che hanno contribuito alla storia del Gruppo e hanno fatto in modo che quel patrimonio umano di valori e tradizioni non si disperdesse ma si tramandasse, creando una staffetta di penne nere in marcia verso il futuro.
«E il testimone di questa staffetta è passato recentemente nelle mani di Andrea Grossi, il nuovo capogruppo, di Arco ma cresciuto a Sant’Alessandro e molto addentro alla vita di questa comunità, che racconta con decisione quanto la forza del Gruppo sia nelle persone.
«Operosi e disponibili, gli alpini attivi di Sant’Alessandro sono numerosi, se considerato il piccolo bacino da cui provengono, inoltre nel nucleo più vivace sono presenti molti Nuvola, il Nucleo volontari alpini, sempre in prima fila con la Protezione civile del Trentino nelle operazioni di soccorso in caso di calamità.»

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