Aperta la nuova mostra «Alpini trentini in Russia 1942/1943»
In Torre Vanga, sul muro della Memoria vi si ritrovano gli oltre 360 nomi di nostri Alpini caduti nella campagna di Russia
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Nella suggestiva cornice architettonica di Torre Vanga a Trento è stata inaugurata, nel fine settimana appena trascorso, una nuova mostra promossa dalla Sezione ANA di Trento e dedicata agli Alpini trentini che furono protagonisti della campagna di Russia, e delle sue tragiche vicende tra il 1942 ed il 1943.
Negli spazi espositivi, che sin dal 2018 sono affidati alla cura e tutela delle penne nere trentine, trova oggi spazio un percorso di ricordi che cerca di raccontare, attraverso il prisma narrativo dei suoi protagonisti, quest’immane tragedia umana.
Sul muro della Memoria che accoglie a metà percorso il visitatore, vi si ritrovano gli oltre 360 nomi di nostri Alpini caduti nel conflitto bellico; mentre una ricostruzione d’una trincea sul Don con l’ausilio di sistemi audio/video può in qualche misura dare l’idea di cosa abbiano potuto provare i nostri nonni.
Dalle storie di Guido Vettorazzo e don Onorio Spada, sino al Comandante Francesco Volpi ed il suo aeroplano, e sin anche alla ricostruzione d’un isba con il racconto affidato alla voce di Mario Rigoni Stern: qui si ritrovano in un’ideale immersione di immagini, luci e oggetti le tracce di quel passato bellico che purtroppo oggi è quantomai tornato d’attualità per i luoghi in cui ancora si combatte.
La seconda parte è invece dedicata alla storia tragica del Ten. Marcello Pilati di Trento, alpinista della scuola pioneristica nelle Dolomiti di Brenta e che fu impegnato come Ufficiale all’ufficio Propaganda della Tridentina ma, nel contempo, quale fotografo e corrispondente di guerra del Corriere della Sera.
Le sue immagini inedite vengono oggi mostrate al pubblico grazie alla fattiva collaborazione fra Alpini e SAT di Trento che, attraverso il suo Archivio storico, ha messo a disposizione i negativi che giunsero a Trento per caso fortunoso.
Così non fu per l’autore, morto ammazzato nel marzo del ’43 presso il campo di concentramento sovietico di Tula, nel mentre tentava di salvare il proprio capitano dalle grinfie del suo carnefice. Una storia tragica ed in parte poco conosciuta, per quest’uomo, per questo Alpino la cui storia purtroppo non fu isolata.
La mostra resterà aperta tutti i giorni – ad eccezione del lunedì – per volontà della Sezione ANA Trento sino al 31 dicembre 2023. Nei primi tre giorni d’apertura sono stati registrati più di 300 visitatori.