E se incontro un cucciolo d’orso?

Istruzioni per l’uso... a cura della Commissione Tutela Ambiente Montano SAT

>
Ultimamente, con sempre maggior insistenza, il web e i media sono «invasi» da filmati e foto fatti a cuccioli d’orso (ma anche adulti) da molto vicino e/o inseguiti con l’auto, come si può vedere dal collage fotografico allegato.
La Società degli Alpinisti Tridentini stigmatizza questi comportamenti e si rammarica della scarsa conoscenza e dei diffusi allarmismi sull’argomento: l’orso è visto infatti, a giorni alterni, come tenero pelouche o spietato assassino.
La SAT, è da sempre in prima linea sulle tematiche ambientali e faunistiche e, più in generale, portavoce di una frequentazione delle terre alte equilibrata, consapevole e matura, anche e soprattutto nei confronti delle componenti biotiche che le arricchiscono e le rendono uniche.
Incontrare un cucciolo di orso nel bosco può destare sicuramente attenzione e suscitare tenerezza, incuriosendo sia coloro che non amano la presenza del plantigrado sulle montagne del Trentino, sia chi invece si definisce piuttosto un pro-orso.
 
In molti casi, la prima cosa che può venire automatica fare è quella di avvicinarsi per osservarlo meglio o per verificare che stia bene. O anche, in alcune circostanze, per filmarlo o fotografarlo.
In realtà, è opportuno fare molta attenzione in caso di incontro con un cucciolo di orso in natura, poiché i cuccioli dell’anno (quelli nati durante l’inverno dell’anno in corso) stanno con la madre durante tutto il loro primo anno di vita e anche oltre; per cui se noi vediamo il cucciolo da solo, è molto probabile che la madre sia nei paraggi e noi non la scorgiamo.
Questo può comportare dei rischi nel caso in cui lei ci veda vicino al proprio piccolo e lo ritenga un pericolo, una minaccia.
Potrebbe avere delle reazioni aggressive nei nostri confronti per difendere il cucciolo.
La situazione di maggior rischio per l’uomo infatti, è quella in cui ci si venga a trovare tra la madre e i cuccioli, in quanto le femmine di orso sono molto protettive nei confronti della prole.

In caso di incontro con un cucciolo di orso, i comportamenti da mantenere, per evitare il rischio di essere considerati una minaccia dalla madre e mettersi in situazioni a dir poco complicate, sono i seguenti:
1 - Tenersi a distanza dall’orsetto e non tentare di avvicinarlo per alcun motivo;
2 - Guardarsi bene intorno e allontanarsi subito;
3 - Se scorgiamo la madre a distanza, indietreggiare, parlando con calma per segnalare la propria presenza, tenendola sempre bene in vista;
4 - Teniamo sempre il nostro cane al guinzaglio;
5 - Una volta che si sono allontanati, riprendiamo il nostro cammino.
6 - In caso di incontro ravvicinato o avvistamento, chiamare il numero di emergenza 335-7705966 (Servizio Foreste e fauna) o anche il 112 o il 115, che poi si mettono il contatto con il Corpo Forestale Provinciale, che può intervenire tempestivamente per eventuali accertamenti o controlli.

Allo stesso tempo è da evitare in qualsiasi modo di alimentare gli orsi, perché ci fanno tenerezza e li vediamo smarriti ai bordi della strada, o, peggio ancora, per poterli fotografare o osservare, lo slogan dei Parchi del Nord America: «a fed bear is a dead bear» (un orso alimentato è un orso morto).
A maggior ragione visto il grado di antropizzazione del nostro territorio, valido anche alle nostre latitudini: chi ama davvero questo animale dovrebbe esserne consapevole.
Quindi è fondamentale mantenere le giuste distanze e portare il massimo rispetto: accorgimenti di buon senso, che, in generale, vanno rivolti a tutta la fauna che popola la nostra regione e che la SAT auspica diventino il bagaglio culturale di ogni frequentatore consapevole della montagna.
È anche da questi «piccoli» gesti che una comunità può ritenersi davvero matura e vivere le «terre alte» il più possibile in armonia con tutte le specie che le popolano…