La Carovana dei ghiacciai 2024 arriva sulla Marmolada
Raccolti circa 400 rifiuti abbandonati di ogni genere e forma, alcuni risalenti alla Prima guerra mondiale, altri agli anni ‘70-’80 per arrivare ai giorni nostri
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Sulla Marmolada, la Regina delle Dolomiti, è caccia al rifiuto abbandonato.
Latte e lattine, scatolette, fazzoletti, plastica e microplastiche, resti di piatti, posate di plastica e metallo, tappi di bottiglia, pezzi di vetro, sigarette, ed ancora frammenti e materiali tecnici, pezzi di ferro e calcinacci.
Sono circa 400 i rifiuti abbandonati di ogni genere e forma, alcuni risalenti alla Prima guerra mondiale, altri agli anni ‘70-’80 per arrivare ai giorni nostri, trovati e raccolti lungo il sentiero che porta al ghiacciaio della Marmolada dal team di Carovana dei ghiacciai 2024, la campagna nazionale di Legambiente che monitora i ghiacciai alpini in collaborazione con CIPRA Italia e con la partnership scientifica del Comitato Glaciologico Italiano.
La Carovana dei ghiacciai ha aperto la sua sesta e ultima tappa in Trentino Alto Adige con un’attività di Clean un up in quota sulla Marmolada nell’ambito e in vista del grande weekend di settembre di «Puliamo il Mondo».
Al suo fianco diversi volontari che hanno partecipato ieri alla giornata di pulizia e anche un professore dell’Università degli studi di Padova che dal 2022 ha avviato uno studio e un monitoraggio sui rifiuti in montagna e che ha ben raccolto l’iniziativa di Legambiente.
Il Clean up in quota realizzato sulla Marmolada da Carovana dei ghiacciai si unisce alla grande campagna di volontariato ambientale Puliamo il Mondo di Legambiente che il 20, 21 e 22 settembre chiamerà a raccolta cittadini e volontari di tutta la Penisola per ripulire strade, piazze, ma anche spiagge, sponde dei fiumi e aree montane dai rifiuti abbandonati.
Un tema, quello dei rifiuti abbandonati, su cui Carovana dei ghiacciai 2024 torna dopo il primo clean up organizzato ad inizio ad agosto sul ghiacciaio dei Forni, in Lombardia, per sensibilizzare e informare le persone su questo grande problema che riguarda purtroppo anche le Alpi.
In particolare, sulla Marmolada, il team di Carovana dei ghiacciai insieme ai volontari, ha trovato lungo il sentiero anche tre «mini discariche»: la prima in corrispondenza di una vecchia trincea di guerra dove sono state trovate oltre 180 lattine, scatolette e resti di bivacco risalenti molto probabilmente alla prima guerra mondiale.
Tra i rifiuti più datati, è stato trovato anche un proiettile molto probabilmente risalente alla Prima guerra mondiale e dei pallettoni di piombo da shrapnel, un tipo di proiettile d'artiglieria molto utilizzato durante la Grande Guerra che al momento dell'esplosione scagliava le pallottole tutto intorno.
La seconda «mini-discarica» è stata trovata all’interno di una vecchia postazione militare scavata nella roccia al bivio della forcella del Col de Bousc dove sono stati raccolti rifiuti risalenti perlopiù agli anni ‘70-’80, con circa 50 anni d’età.
Si tratta perlopiù di lattine e scatolette di metallo. La terza mini-discarica nella zona vicino all’impianto ormai chiuso e abbandonato dove a farla da padrone sono stati rifiuti in plastica, vetro e tappi di bottiglia, circa un centinaio, ma anche pezzi di calcinaccio, a quota 2600 metri.
Vicino all’impianto in disuso e travolto dalla valanga del 2020, alcune vecchie cavità sono state utilizzate inappropriatamente anche come cestini per i rifiuti.
Scendendo invece di quota, a 2000 metri, lungo il sentiero a farla da padrone sono, invece, i fazzoletti di carta, ne sono stati trovati una ottantina, seguiti dalle sigarette, ne sono state trovate circa una settantina.
«L’attività di Clean up sulla Marmolada – dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente di Cipra Italia – ci fa riflettere su come si è fruito e si continua a fruire di queste montagne e quale sia il futuro che si prospetta per la Marmolada.
«Rispetto ai rifiuti più recenti, persiste il problema dei fazzoletti qui e in altri luoghi di montagna.
«È importante capire come ci si può comportare nel pieno rispetto della natura, per questo suggeriamo alcuni semplici ma utili consigli che prevedono un cambio di abitudine: per esempio dal non utilizzarli all’optare in alternativa per cartaigenica naturale come l’utilizzo di foglie, e per chi non riesce a farne a meno la buona abitudine di riportare il rifiuto a casa per poi gettarlo nell'apposito secchio dei rifiuti.
«L’abbandono dei fazzoletti è un problema che va affrontato anche laddove persiste un forte overtourism.
«Il turismo ad alta quota deve essere accompagnato da una maggiore coscienza e responsabilità ambientale da parte di ognuno di noi. Inoltre, sulla Marmolada resta il problema dello smantellamento dell’impianto chiuso e travolto dalla valanga del 2020.
«Non si può pensare di realizzare nuovi impianti in quota dimenticando quel che è stato costruito e abbandonato in quella zona e che genera per altro altri rifiuti, micro e macroplastiche in movimento, trasportati da vento e neve.»
«Puliamo il Mondo insieme a Carovana dei ghiacciai – dichiara Emilio Bianco, responsabile della campagna di Puliamo il mondo di Legambiente – con questa tappa ci porta ad alta quota perché purtroppo anche le montagne e le vette più alte sono vittime dei rifiuti abbandonati. Lo abbiamo visto prima sul ghiacciaio dei Forni, dove ad inizio agosto abbiamo fatto il primo clean up, e lo abbiamo toccato con mano anche sulla Marmolada raccogliendo i rifiuti di ieri e di oggi.
«Dalla montagna al mare passando per le città la pratica dell’abbandono dei rifiuti è purtroppo un’azione molto frequente e che, con Puliamo il Mondo, cerchiamo di contrastare informando e sensibilizzando le persone.
«Per questo invitiamo tutti a partecipare al grande week-end di pulizia e volontariato ambientale in programma il 20, 21 e 22 settembre, insieme possiamo fare la differenza.»
Focus Studi Università di Padova: nel corso della tappa è stato anche illustrato lo studio realizzato da Satı Elifcan Özbek, Alberto Lanzavecchia e Francesco Ferrarese dell’Università di Padova e che sintetizza i risultati del monitoraggio dei rifiuti in quota condotto nel 2022 lungo tre sentieri della Marmolada (E601, E698, E699).
542 i rifiuti raccolti nell’estate del 2022 (dal 26 al 28 agosto). Sono stati raccolti materiali di scarto macroscopici, compilando contemporaneamente un modulo offline su dispositivi elettronici (principalmente smartphone) tramite Open Data Kit (ODK) Collect per l'identificazione e la geolocalizzazione di ogni materiale di scarto trovato.
Quello che è emerge è che rifiuti sono legati all’effetto «rifugio», all’effetto «toilette all’aria aperta» e all’effetto «punto panoramico».
Dei 542 rifiuti, in particolare 202 sono i mozziconi di sigaretta, e questo numero corrisponde al 37,3% del totale dei rifiuti.
133 rifiuti di plastica e latta/alluminio (108 di plastica e 25 di latta/alluminio), e questo numero corrisponde al 24,5% dei rifiuti totali.
Il sentiero E601 «Viel del Pan» è risultato quello con più rifiuti abbandonati, essendo anche il più lungo e frequentato tra i tre. Seguono poi il sentiero E698, e quello di E601.
«Lo scorso anno – spiega Alberto Lanzavecchia, docente di finanza sostenibile dell’Università degli studi di Padova – abbiamo pubblicato una ricerca scientifica sul sentiero di fronte alla Marmolada dove abbiamo misurato la frequenza e la densità del lascito dei turisti e degli sciatori su questa montagna.
«Ogni 100 metri 8 pezzi di rifiuti, più di 400 rifiuti tra plastica, mozziconi di sigaretta, e in particolare fazzoletti e salviette igieniche. È importante capire che dove c’è l’uomo, lì ci sarà una sua traccia: che sia talmente soffice che il vento la disperderà.»
Tappa Marmolada, prossime iniziative 7-8-9 settembre: Carovana dei ghiacciai oggi sabato 7 settembre sarà impegnata con una seconda escursione in quota verso il ghiacciaio della Marmolada e con le osservazioni morfologiche a cura di Mauro Varotto, Università di Padova, Museo di Geografia dell’Università di Padova; Marco Giardino, vicepresidente del Comitato Glaciologico Italiano, Mauro Valt, Centro Valanghe di Arabba – ARPAV. Alle ore 21.00, presso il Comune di Rocca Pietore, Sala Teaz, si terrà l’incontro dal titolo «Un’Altra Marmolada: progetti e visioni per un futuro sostenibile» organizzato dal Museo di Geografia dell’Università di Padova e dalla Rete Nazionale delle Università Italiane per lo Sviluppo Sostenibile.
Domenica 8 settembre giornata dedicata alla storia di questi luoghi con la visita al Museo della Grande Guerra e conferenza stampa sul futuro della Marmolada con la Rete Nazionale delle Università Italiane per lo Sviluppo Sostenibile, il Museo di Geografia dell’Università di Padova e il CAI e lancio del Documento «Un’Altra Marmolada».
Seguirà il saluto al ghiacciaio con una performance en plein air a cura di Azioni Fuori Posto, con Filippo Stocco e Silvia Dezulian e poi con la perfomance sonora «(in)naturalis» a cura di Nicola Lucchese aka MudWise - modulatore, Luca Ramon aka Zoro - percussioni.
In Veneto, in occasione di Festambiente e aspettando l’arrivo di Carovana dei ghiacciai, oggi pomeriggio ore 15.00 presso la sede del CAI di Verona, Legambiente Veneto parlerà di «Cambiamenti climatici ad alta quota. Quali ripercussioni sociali, ambientali e turistiche?» nell’incontro pubblico, moderato dal giornalista Emanuele Fiorio, e che vedrà intervenire il presidente del CAI Verona Alessandro Camagna, la scrittrice e alpinista Paola Favero, il presidente di Legambiente veneto Luigi Lazzaro e il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti.
Lunedì 9 settembre a Padova ore 11.00 arriverà Carovana dei ghiacciai 2024 di Legambiente che in occasione della conferenza stampa, in programma presso il Museo di Geografia dell’Università di Padova, Palazzo Wollemborg, via del Santo 26, presenterà i dati sullo stato di salute del ghiacciaio della Marmolada.
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