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I social e la loro importanza nelle sfide elettorali

Al teatro Zandonai il panel per spiegare come l'uso dei social sia sempre più importante e determinante anche nella politica

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Da una parte un social democratico, che premia i contenuti a prescindere dai followers e che si sta rivelando molto efficace per promuovere i propri contenuti ma anche campagne, dall'altra un mezzo per fare disinformazione, lanciare notizie false e diffondere odio.
Sono le due facce di TikTok, applicazione che spopola tra i giovani ma che viene utilizzata anche dagli adulti. Nel panel di Wired Next Fest Trentino intitolato #votami, al teatro Zandonai di Rovereto la social media manager Valentina Tonutti e l'election analyst di TikTok Francesca Scapolo hanno spiegato che ormai anche i politici non possono fare a meno di questo social network per la loro attività elettorale.
 
Se si pensa più della metà degli eurodeputati ha un profilo TikTok si può capire bene come anche la politica non possa prescindere dall'utilizzo dei social: «In occasione delle ultime elezioni europee – ha chiarito Scapolo – l'utilizzo della piattaforma TikTok ha costituito un momento importante nella mondo della politica per coinvolgere i cittadini, creare una community e spazi riservati. In un secondo momento si è lavorato per rinforzare il gruppo creato, creare partnership, proteggere gli utenti dalla disinformazione in modo che potessero avere la possibilità di informarsi per recarsi alle urne in modo consapevole. La grande fortuna di TikTok è che si focalizza sui contenuti, e non serve avere grandi followers perché un contenuto diventi virale. Questo lo si è visto anche nella recente campagna per il referendum di cittadinanza, promosso proprio attraverso TikTok, che ha avuto un boom di visualizzazioni nelle ultime settimane».
 
La promozione, poi, è ancora più efficace se si utilizza la piattaforma sapientemente in combinazione con gli altri social, per esempio Instagram. L'esempio citato è stato quello della candidata alla presidenza degli Stati Uniti Kamala Harris. Grazie a un'ottima struttura molto vicina per stile a quella di Obama, con contenuti semplici e diretti ha ottenuto grandissimi risultati, confermati dal fatto che lo staff dello sfidante Donald Trump ha riutilizzato per la sua propaganda un post identico a quello pubblicato dalla pagina social di Harris e diventato virale qualche giorno prima.
 
I social, però, danno anche la possibilità a malintenzionati di promuovere disinformazione e fake news con altrettanta rapidità ed efficacia. La chiave per difendersi, a detta di Scapolo e Tonutti è quella di fermarsi un attimo a pensare e impegnarsi a non credere a tutto quello che si legge all'interno di un post o si vede in un video.

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