Caso Gregoretti, il Senato dice sì al processo contro Salvini

Potrebbe rivelarsi un autogol per chi voleva sbarazzarsi così del leader della Lega

Il Senato ha detto sì alla richiesta del tribunale di Catania che aveva chiesto l’autorizzazione di processare Matteo Salvini per l’ipotesi di reato di sequestro di persona avvenuto con la nave Gregoretti quando il senatore era Ministro dell’Interno.
Hanno votato a favore i senatori della maggioranza, contrari quelli del centrodestra, mentre i leghisti avevano lasciato l’aula.
La questione ha alcuni aspetti che devono essere presi in considerazione.
 
Il primo è una questione morale. Quando fu fatta una richiesta analoga contro Salvini Ministro dell’Interno del primo governo Conte, l’aula non concesse l’autorizzazione. Oggi che Salvini è all’opposizione invece gli ex alleati hanno votato a favore dell’incriminazione.
È davvero penoso vedere come i termini di diritto siano travisati solo in seguito al cambio di casacca.
 
Il secondo è che nello Stato Italiano non esiste la responsabilità politica di un solo membro del governo. Le decisioni avvengono sempre collegialmente e comunque a suo tempo Conte aveva autorizzato l’iniziativa di Salvini.
La Procura di Catania però ha chiesto il rinvio a giudizio solo dell’ex ministro.
 
Il terzo riguarda la magistratura. L’ipotesi di una iniziativa di carattere politico è difficile da cacciare dalla mente degli osservatori, proprio perché la richiesta era rivolta al solo Salvini.
Il GIP aveva respinto la richiesta, ma poi la Procura si era opposta all’archiviazione.
 
Il quarto riguarda la denuncia per diffamazione che la Carola Rakete aveva depositato contro Salvini, il quale ora potrebbe subire un altro processo da parte di una persona che agli occhi degli Italiani era colpevole di aver violato i divieti imposti dal Ministro dell’Interno.
Una ulteriore beffa che segue l’assoluzione della stessa Rakete.
 
L’ultimo riguarda proprio l’intero impianto della situazione.
Provate a pensare che cosa succederebbe se, come probabile, la posizione di Salvini dovesse venire archiviata.
Il leader della Lega ne uscirebbe come eroe (come Trump) e l’operazione non farebbe altro che favorire la crescita dei consensi di Salvini che questa iniziativa si era proposta di abbattere.