L’Emilia Romagna rimane di sinistra, la Calabria va a destra

Alle elezioni delle due regioni: a nord l’affluenza è raddoppiata, a sud è aumentata leggermente – Sul Movimento 5 Stelle cala il sipario

L’Emilia Romagna ha reagito – forse le Sardine hanno risvegliato l’amor proprio della sinistra – e i cittadini hanno raddoppiato l’affluenza alle urne per sostenere i propri ideali originali.
È stato confermato Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che ha preso il 50,81% dei voti.
La candidata del Centrodestra, Lucia Borgonzoni, ha ottenuto il comunque notevole risultato del 44,43%.
Il Movimento 5 Stelle è crollato: Simone Benini ha preso il 3,36% dei voti, sotto la soglia minima.
Gli altri tre candidati hanno preso nell’insieme poco più dell’1%.
 
In Calabria le cose sono andate diversamente.
È stata eletta a pieni voti la candidata del Centrodestra Jole Santelli: 57,47%.
Il suo principale antagonista, Filippo Callipo del Centrosinistra, ha preso solo il 27,56%.
Il candidato del Movimento 5S, Francesco Aiello, ha preso di più che in Emilia: il 6,84%.
Al candidato sostenuto da tre liste civiche, Carlo Tansi, è andato il 6,6%.
Le «Sardine», che si sentono autrici della vittoria del Centrosinistra, hanno dichiarato «Adesso non ci vedrete più su TV e Giornali». Difficile crederlo.
 
Il ragionamento che possiamo fare è questo.
In Emilia lo sfacelo dei 5 Stelle ha visto la distribuzione dei voti pentastellati più alla sinistra che alla destra.
In Calabria la destra ha vinto perché in regione è tutto da rifare. A partire quindi dalla testa.
Quanto al governo, sapevamo che comunque – anche nel caso di vittoria del Centrodestra – il governo non sarebbe caduto. Ovviamente la situazione sarebbe stata imbarazzante, ma la maggioranza avrebbe tenuto.
Adesso i Pentastellati faranno il possibile per evitare elezioni anticipate perché scomparirebbero.