Crisi di governo, il PD spaccato tra Renzi e Zingaretti
PD e LEU irritati dal richiamo dei senatori dalle vacanze: «Una forzatura inaudita»
Le novità di oggi sulla crisi di Governo sono deprimenti.
Salvini ritira la squadra dall’esecutivo, una mossa che di sicuro mette in difficoltà Conte.
La destra si compatta, se non altro per fare la conta sulla sfiducia a Conte. Salvini infatti vuole sfiduciarlo prima di Ferragosto.
Dall’altra sta andando avanti l’assurda ipotesi di un accordo tra Movimento 5 Stelle e PD.
Zingaretti rimane contrario, ma Renzi è scatenato. Per lui è un’opportunità del tutto inaspettata e forse irripetibile. Non vuole perderla.
Da parte sua, Di Maio non chiude al PD. E' confuso, ma tutto potrebbe andargli bene per evitare che il movimento guidato da lui non scompaia dalla scena politica.
Resta sconcertante che si possa pensare di passare da una coalizione M5S con la destra a una con la sinistra. Nuovamente un partito dei NO con un partito dei SÌ?
Forse qualcosa ci sfugge. Ma di certo all’estero stanno studiando il fenomeno italiano con il medesimo stupore nostro.
Questo il quadro che si presenta dopo la giornata di oggi. Ma la cosa che ci ha lasciati basiti è la reazione che hanno avuto PD e LEU alla convocazione del Senato per le ore 18 di martedì 13 agosto: «Una forzatura inaudita».
Interrompere le ferie dei senatori li ha irritati? Comprendiamo che ogni scusa sia buona per ritardare la convocazione, ma la figura che stanno facendo di fronte al Paese è scandalosa.
Di fronte a una crisi di questa portata, gli Italiani possono pretendere che i parlamentari alzino il sedere e vadano a fare il loro dovere.
GdM