In Consiglio prove di dialogo tra maggioranza e Pd, Patt, Upt

Passa l’emendamento sul bous bebé – Duro intervento di Ghezzi sull'abolizione dello 0,25% – Chiesta l’espulsione del consigliere Savoi

In apertura della seduta pomeridiana il presidente Fugatti ha preso la parola per comunicare all’aula che la Giunta aveva preparato un emendamento con il quale avrebbe accolto, nella sostanza, le richieste della minoranza sull’allargamento dell’esenzione della quota di reddito da lavoro femminile per il calcolo dell’Icef per ottenere il bonus bebè, richiesta avanzata dal Pd, e sull’estensione delle agevolazioni per la maternità dei dipendenti Pat ai lavoratori privati, proposta contenuta in un emendamento Patt.
Fugatti ha presentato l’emendamento, ai capigruppo.
Successivamente i consiglieri di minoranza si sono riuniti per valutare l’emendamento che è stato accettato da Pd, Patt, UpT e respinto da 5 Stelle e Futura.
Passa, con il sì di Pd, Patt e UpT, l’emendamento della Giunta che recupera le proposte su bonus bebé e l’estensione del trattamento delle dipendenti provinciali alle mamme che lavorano nel privato.
Futura invece si astiene e 5 stelle non partecipa al voto. Solo il Patt ha ritirato 80 emendamenti.
 
Dura presa di posizione di Ghezzi sull’articolo sulla cooperazione internazionale.
Ghezzi: «Fugatti ha voluto mostrare il trofeo della cooperazione internazionale.»
Quando il Consiglio è passato all’articolo 38 sulla cooperazione internazionale, Paolo Ghezzi ha esordio riportando alcune affermazioni dell’ex consigliere e assessore all’istruzione Luigi Panizza, volontario e conoscitore dell’Africa, il quale ha ricordato quanto bene è stato fatto alle popolazioni afflitte dalla povertà grazie ai fondi sulla solidarietà internazionale.
«Anche di fronte ad appelli come questi – ha affermato Ghezzi – Fugatti non si è fermato perché, ha aggiunto, il presidente della Giunta cercava un suo nuovo trofeo: lo 0,25 per la cooperazione internazionale.»
Obbediente, secondo l’esponente di Futura, al salvinismo che «è la via pugilistica alla politica», quindi, come luogotenente di Salvini, il governatore trentino ha il bisogno di esibire i suoi trofei.
«Lei cerca – ha affermato il capogruppo di Futura - una testa tagliata da esibire in cima alla lancia, come gli antichi popoli bellicosi. La prima testa è stata quella dei richiedenti asilo, i primi esseri umani tagliati da quando lei è andato al governo. Altre ne sono rotolate. L'ultima testa è lo 0,25%».
«Essendosi perso M49 – ha proseguito Ghezzi – lei presidente non può esibire né la testa né la pelle dell'orso. E allora esibisce il totem dello 0,25 abbattuto, la testa della cooperazione internazionale, come il suo trofeo del luglio 2019, il coronamento della sua missione, la vittoria del forte contro il debole.»
 
Ritirato l'ostruzionismo di PD, PATT e UpT.
Alle 20.00 sono poi ricominciate le votazioni in Aula sui pochi emendamenti ostruzionistici rimasti, di M5S e Futura, dopo che il Pd, il Patt e l’UpT hanno ritirato i propri.
Giorgio Tonini, capogruppo Dem, ha informato l’Aula della decisione dichiarando che non ha senso trascinare l’ostruzionismo se non vi sono obiettivi per cui battersi.
 
Chiesta l'espulsione del consigliere Savoi «per insulti».
Alle 20.45 Filippo Degasperi (5 stelle) e Alessio Marini (Pd) hanno ripetutamente chiesto al presidente Kaswalder l’espulsione dall’Aula di Alessandro Savoi (Lega), che più volte era stato visto non solo da loro ma anche da esponenti della Giunta e della maggioranza rivolgere platealmente in Aula a singoli consiglieri di minoranza parole e gesti offensivi e inaccettabili.
Kaswalder ha dapprima richiamato ancora una volta l’esponente del Carroccio al rispetto e poi deciso, vista l’inutilità del suo tentativo e il clima di tensione che nel frattempo si era creato (Degasperi aveva minacciato di andarsene se Savoi non fosse stato allontanato), di sospendere i lavori convocando i capigruppo per valutare la situazione e come procedere.
Al rientro in Aula alle 21.00, Savoi non c’era e il presidente Kaswalder si è scusato con Manica che si era dichiarato personalmente insultato dal consigliere leghista.
Ha quindi indirizzato un forte appello a tutti i componenti dell’assemblea legislativa «perché – ha sottolineato – dobbiamo essere consapevoli del ruolo che abbiamo ed evitare quindi comportamenti che squalificano l’intero Consiglio».
 
A seguire è ripresa la votazione dei singoli emendamenti ostruzionistici di Degasperi (5 stelle) agli ultimi articoli – in questo momento al 42esimo dei 45 del ddl – sempre preceduta dalla richiesta di volto segreto da parte di Alex Marini.