Manovra di assestamento in Consiglio provinciale di Trento

L’apertura di Fugatti e l’appello alla distensione – Ossanna ritira 500 emendamenti, ne restano ancora circa 1.500

La mattina del Consiglio provinciale, impegnato da oltre otto giorni sulla discussione della manovra di assestamento di bilancio, è cominciata con un appello alla distensione e il ritiro di 500 emendamenti da parte del consigliere Ossanna del Patt.
Il presidente Fugatti ha ribadito la disponibilità a trattare sulle modifiche «tecniche» e a sostenere i documenti già concordati con Pd, Patt e Upt, nonostante il permanere dell’ostruzionismo.
Ha inoltre espresso l’auspicio che si proseguano i lavori oggi fino a tarda serata e che la seduta del Consiglio regionale di domani non interferisca con l’approvazione delle norme economiche in discussione.
 
Al momento della pausa delle 13.00 si era appena conclusa la votazione dell’articolo 36 (su 45 norme che compongono il disegno di legge).
Segnaliamo che fino a mezzogiorno i consiglieri di minoranza avevano rinunciato alla richiesta di modalità di voto segreta sugli emendamenti, scattata a partire dalla votazione numero 6.000, su input del consigliere Ugo Rossi (Patt) e proseguita quindi fino alla pausa da Alessio Manica (PD).
La velocità della discussione di circa 200 emendamenti all’ora fino a quel momento, è quindi rallentata. I documenti che pesano sul disegno di legge sono ancora circa 1500.
I lavori riprendono alle ore 14.30. Sarà ufficializzato in seguito l’orario dei lavori serali.
 
Fugatti: accoglieremo gli emendamenti concordati nonostante l’ostruzionismo.
Il presidente della Giunta Maurizio Fugatti è intervenuto in apertura di lavori per chiarire «da dove siamo partiti e dove siamo arrivati oggi». Fin dal principio ho chiesto alle minoranze di segnalarmi gli emendamenti tecnici, ha premesso, non quelli politici, perché è evidente che su questi ultimi non si può trattare.
Fugatti ha spiegato che ieri, nel corso della riunione di fine giornata con le minoranze, c’è stata un’apertura su alcune tematiche sulle quali già era stata manifestata disponibilità al dialogo.
Gli argomenti sono quelli cari al PD, del welfare e del lavoro femminile (con la possibilità di intervenire sull’Icef con maggiori deduzioni oltre che nell’omogeneizzazione del trattamento della maternità tra lavoro privato e pubblico).
 
Non siamo riusciti, ha ammesso, a raggiungere un accordo sul ritiro degli emendamenti, nonostante ieri sia stato approvato un documento di Degodenz sul tema del Condhotel e l’assessore Bisesti stia lavorando con Rossi ad un emendamento sulla scuola (che pare condiviso da tutte le opposizioni e impegna la Provincia ad un monitoraggio sul trilinguismo).
Abbiamo inoltre concordato un emendamento in materia di agricoltura con Ossanna (1.000.000 sul finanziamento degli impianti antibrina), ha aggiunto il presidente, uno con Demagri sulla sanità (che impegna la Apss, nel far fronte alle carenze di medici per la continuità assistenziale, a promuovere la conciliazione tra le esigenze lavorative e quelle di studio) e abbiamo dichiarato che accoglieremo una modifica sulla cooperazione internazionale che impegna a fare le scelte in collaborazione con il mondo delle associazioni.
 
«Ecco – ha affermato, – questi erano i classici emendamenti sblocca-ostruzionismo quando noi eravamo all’opposizione. Oggi su questo disegno di legge, dopo otto giorni di dibattito di cui sei di “sano ostruzionismo”, siamo ancora qui ad esaminare ogni singola proposta di modifica.
«La nostra volontà – ha proseguito Fugatti – è di procedere più speditamente possibile e proseguire con i lavori oggi anche in tarda serata.
«Domani c’è un consiglio regionale sicuramente importante - all’ordine del giorno c’è l’assestamento - che non deve mettere in discussione il dibattito su questa legge, ha auspicato.
«Se ci fosse da parte delle minoranze la disponibilità a ritirare qualche documento bene, ma noi daremo ugualmente parere favorevole su quelli concordati, segnando così un netto cambio di passo rispetto al passato», – ha concluso.
 
Appello alla distensione, Ossanna ritira 500 emendamenti
Claudio Cia (Agire) è intervenuto invitando il presidente Kaswalder a prendere posizione in merito ai contenuti di un articolo apparso oggi sulla stampa che riporta affermazioni distorte e lesive della dignità dell’istituzione.
Giorgio Leonardi (Forza Italia) ha invitato tutti a fare un esame di coscienza, ad abbassare i toni e a parlarsi di più all’interno dell’aula, piuttosto che sui giornali.
Lorenzo Ossanna (Patt), cogliendo l’appello del presidente e dei colleghi al clima di distensione, anche a nome del Patt, ha ritirato 475 dei suoi 480 emendamenti all’articolo in discussione, il 35, dimezzando di fatto il numero di emendamenti su quell’articolo e riducendo a circa 1.500 le proposte di modifica che ancora pesano sulla manovra.
 
Da segnalare, all’altezza dell’articolo 36, che Alessandro Olivi (PD) ha preannunciato il voto di astensione su un emendamento del presidente Fugatti che introduce, nell’ambito della misura del bonus bebè, il principio definito «giusto» di prestare attenzione alla condizione economica generale della famiglia.
«Ci attendiamo – ha aggiunto Olivi – attenzione anche ad un nostro prossimo emendamento che interpreta la gradualità con cui vorremmo che questo bonus venisse introdotto.»