Manovra di assestamento in Consiglio provinciale
Superato il numero di 5.000 votazioni, approvati 30 articoli – Poco prima della chiusura Fugatti incontra le minoranze: forse un’apertura
Rassegnazione e a tratti tensione. Sono questi i sentimenti che si rincorrono in queste ore di esame della manovra di assestamento in Consiglio provinciale, dove il ritmo è quello scandito dalle migliaia di emendamenti delle minoranze respinti, segnalato dalla «chiama» del «rosso», l’indicazione prevalente di voto pronunciata ad alta voce da Alessia Ambrosi (Lega).
Se nei primi giorni si poteva immaginare l’intervento di un dialogo tra maggioranza e minoranza a dare una svolta alla discussione, l’impressione più diffusa ora è che tutti siano rassegnati al muro contro muro e che l’esame di queste norme si concluderà senza un’intesa significativa tra le due anime che compongono l’assemblea legislativa.
Tuttavia, poco prima della chiusura, verso le 18.30, la consigliera Demagri ha chiesto una sospensione per lasciare spazio ad un confronto delle minoranze con il presidente Fugatti.
Se si tratti di un’apertura e di che portata non è stato chiarito.
Era appena stato votato l’articolo 30 ed erano state superate da poco le 5.000 votazioni.
Alle 19 si riuniranno i capigruppo per decidere l’orario dei lavori serali e della giornata di domani.
All’articolo 26, si è registrata un’apertura sul contenuto di tre emendamenti del tutto simili (il 26, 27 e 28) di Filippo Degasperi (5 Stelle), Alessandro Olivi (PD) e Paolo Ghezzi (Futura), fatti confluire in un unico documento concordato, il 28.1 a firma dell’assessore Roberto Failoni.
La materia è quella dei rifugi e sentieri alpini e l’emendamento approvato interviene sulla riduzione dal 70 al 50% delle agevolazioni concesse per investimenti ai rifugi.
Pur avendo introdotto il finanziamento del bollettino della Sat resta il fatto, ha commentato Ghezzi, che negli altri commi c’è una diminuzione dei contributi ai rifugi a testimonianza che questa Giunta che dice di amare la montagna, di fatto non la ama.
Pietro Degodenz (UpT) ha annunciato il ritiro di 5 + 20 emendamenti ostruzionistici sugli articoli 28 e 29 perché, ha detto, ne condivido pienamente i contenuti, il primo prevedendo il finanziamento di impianti sportivi per lo svolgimento delle Olimpiadi 2026, il secondo contenendo tra l’altro, il contributo fino al 50% per le società sportive per l’acquisto di pulmini per il trasporto o l’accompagnamento degli atleti.
Dopo una breve tregua in cui l’esame degli emendamenti è proceduto più celermente, sull’articolo 29 è ripresa la richiesta di verifica del sostegno al voto segreto, di cui si è fatto principalmente carico il consigliere Alessio Manica.