Verso le elezioni europee del 26 maggio – Francesca Gerosa

Una imprenditrice che vede nell’Europa una «Confederazione di Stati sovrani»

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Dottoressa Gerosa, a poco più di sei mesi dalle elezioni provinciali, si candida per il Parlamento Europeo.
Un impegno non da poco per una imprenditrice mamma di due figli.
Si candida nelle fila di Fratelli d’Italia.

Prima domanda. Questa non è l’Europa sognata da Degasperi, Schumann e Adenauer. Cosa abbiamo sbagliato?
«L’errore più grande è stato farla diventare l’Europa dei tecnocrati e dei burocrati, invece che l’Europa dei popoli»
 
Quale è l’Europa che sogna lei? Cosa intende per «Confederazione Europea di stati sovrani»?
«Come dicevo l’Europa deve essere rappresentativa dei suoi popoli. L’Europa oggi per come è il suo impianto tende invece a destrutturarli, facendoli diventare tutti uguali.
«Perché l’Europa sia forte e vincente nel confronto con gli altri continenti (penso a Cina e America) deve essere invece sostenuta da Stati forti, che con le loro peculiarità la rendono competitiva.
«Immagino una Confederazione di Stati liberi e sovrani che cooperano su temi comuni come la politica estera, difesa, il mercato unico, l’immigrazione, le politiche per la famiglia e il lavoro, la ricerca.
«Stati però sovrani, nel senso che devono essere liberi di autodeterminarsi su tutto ciò che può essere meglio definito all’interno dei propri confini nazionali.»
 
L’Europa è un insieme di organi che nell’insieme esprimono tutto e niente. Il parlamento è eletto dal popolo, la Commissione Europea dei governi dei Paesi, l’Eurogruppo dagli stati che hanno adottato l’Euro. Più c’è il semestre di un singolo leader. Come vede il ruolo di un parlamentare in una situazione così variegata?
«Da quanto abbiamo visto finora il parlamento europeo, che dovrebbe appunto rappresentare i popoli che hanno eletto i propri rappresentanti, non ha peso e non è determinante nelle politiche europee.
«Un altro tema poi è che se parliamo di Unione Europea, non è ammissibile che si creino altre alleanze al suo interno, come quella tra Francia e Germania, che con arroganza pretendono di dettare agli altri Paesi le linee politiche ed economiche che decidono in due.»
 
Guardando i problemi dell’Italia e l’atteggiamento dell’Europa nei nostri confronti, le chiediamo anzitutto cosa pensa del debito dell’Italia.
«Penso che finché l’attuale governo attuerà misure come ad esempio il reddito di cittadinanza, indebitando il futuro dei nostri figli e brindando alle proprie scelte in modo irresponsabile (mi riferisco ai pentastellati), il futuro non sarà roseo.
«Se un Paese si indebita lo deve fare per creare crescita, investendo, per dirne una, nella costruzione di infrastrutture, azione questa che crea indotto alle nostre imprese e crea lavoro, lascando alle generazioni future non debiti, ma qualcosa di concreto.»
 
Quindi le domandiamo come vorrebbe che venissero gestiti i migranti all’Interno della UE.
«In base all’articolo 13 del Trattato di Dublino, se un richiedente ha varcato i confini di uno Stato, è quello stato che dovrà esaminare la sua domanda di protezione internazionale.
«Capite che con il numero importante di sbarchi a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, questa regola non è accettabile.
«Noi proponiamo il blocco navale perché è prima che partano i migranti che bisogna capire chi può richiedere lo stato di richiedente asilo e chi è solo migrante economico e va in cerca di altro invece che di protezione.
«Fatta questa selezione i migranti censiti vanno ripartiti tra gli Stati. In Italia non si entra illegalmente, e nemmeno in Europa.»
 
Ci sono Paesi che, pur essendo di centrodestra, non vedono bene il governo attuale. Può esprimersi sul governo di Lega e 5 Stelle?
«Dico semplicemente che la loro è un’unione civile, mentre quello tra lega e Fratelli d’Italia è un matrimonio naturale.
«Gli italianai avevano dato a marzo 2018 un mandato preciso, il governo che vediamo oggi è altra cosa.
«Invito i trentini, oltre a sostenere la sottoscritta per le europee, a sostenere alle supplettive del 26 i candidati Martina Loss nel collegio di Trento e Mauro Sutto nel collegio Valsugana, candidati della coalizione di centrodestra.»
 
Pensa che si possa fare di più per difendere il Made in Italy?
«Vogliamo andare in Europa per difendere la nostra economia: pensate che il falso italiano ci costa qualcosa come 60 miliardi l’anno. Il made in Italy, che evidentemente dà fastidio a qualcuno perché è vincente, va tutelato in ogni fase della sua produzione.
«E dobbiamo lottare contro la concorrenza sleale, introducendo dazi di civiltà sui prodotti di stati terzi che non rispettano gli standard salariali, la sicurezza sul lavoro, la tutela dell’ambiente.»
 
Se dovesse coniare uno slogan per la sua campagna, quale sarebbe?
«Se è vero, come lo è, che la politica deve essere rappresentanza, credo di essere, nella mia figura di madre, moglie e imprenditrice, e con la mia esperienza amministrativa (in consiglio comunale a Trento), in grado di rappresentare le istanze del popolo italiano.
«Sempre però con umiltà e rispetto nei confronti di chi mi dà fiducia.»

GdM