Fravezzi: «Tutelate le prerogative statutarie delle Autonomie»
Secondo il senatore trentino, grazie all'«autonomia dinamica» sarà possibile attribuire nuove competenze alle Autonomie Speciali virtuose
Il senatore Vittorio Fravezzi (UPT), Vicepresidente Vicario del Gruppo Per le Autonomie, ha commentato così l'approvazione della riforma costituzionale. |
Questa riforma costituzionale che il Senato ha votato oggi per l'ultima volta è tutt'altro che perfetta, ma sicuramente necessaria per portare avanti un processo riformatore che ridia credibilità al nostro Paese e alla politica stessa.
Nel merito i giudizi possono essere molto divergenti, tuttavia, approvando questo ddl costituzionale, la politica ha dimostrato di sapersi riformare dando un chiaro ed importante segnale al Paese contro l'autoreferenzialità e riaffermando la centralità della cosa pubblica.
L'ammodernamento delle nostre istituzioni, l'abolizione di enti inutili, il superamento del bicameralismo paritario, con l'istituzione del Senato delle Autonomie, e la riduzione del numero complessivo dei parlamentari, sono degli obiettivi importanti e improcrastinabili.
Come Gruppo per le Autonomie non trova il nostro pieno consenso il marcato impianto centralista di questa riforma, tuttavia, esprimiamo soddisfazione per l'esser riusciti non soltanto ad inserire, bensì addirittura ad ampliare e migliorare, nell'ultima lettura al Senato, la clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto Speciale e le Province Autonome di Trento e Bolzano, mettendo così al riparo il Sistema delle Autonomie dagli effetti centralistici della riforma.
Il nostro statuto di autonomia resterà, pertanto, in vigore sino alla sua revisione previa intesa con la nostra Provincia.
Non si parla, infatti, più di «adeguamento» degli statuti, bensì viene inserito in Costituzione il termine «revisione» per sottolineare che l'eventuale modifica degli Statuti non equivarrà ad un «adeguamento» di merito alle disposizioni previste nella nuova Costituzione.
È stato poi possibile elevare a rango costituzionale il principio dell'«autonomia dinamica» nonché il principio fondamentale che per diverse situazioni debbano essere trovate soluzioni differenziate.
Alle Autonomie Speciali virtuose potranno essere, quindi, attribuite nuove competenze tramite un meccanismo più semplice (il che, fino ad ora, era previsto soltanto per le Regioni a statuto ordinario).
Nell'ultima lettura al Senato, abbiamo inoltre ripristinato le funzioni del Senato di raccordo tra lo Stato, gli altri enti costitutivi della Repubblica e l'Unione Europea.
In questo ambito il nuovo Senato eserciterà una funzione di coordinamento e di controllo. Oltre a ciò, potrà eleggere due dei 15 giudici della Corte Costituzionale.
Anche i cittadini/elettori avranno più voce in capitolo sulla scelta dei futuri senatori, che dovranno rappresentare il loro territorio a Roma.
Sen. Vittorio Fravezzi