Verso le elezioni comunali del 10 maggio – Marco Ianes

Dieci domande al candidato per i Verdi del Trentino: Trento Smart City, città intelligente, un progetto da condividere con i cittadini

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Di professione insegnante di elettrotecnica e impianti elettrici, automazione e energia, nonché libero professionista nel settore energia e progettazione di impianti tecnologici, Marco Ianes è anche consulente tecnico ambientale, esperto di rifiuti.
Ianes è capolista dei Verdi del Trentino e si presenta alla elezioni comunali per proporre alcuni temi importanti per la città di Trento, che lui stesso definisce «inglobabili nel concetto di Smart City, città intelligente».
 
Marco Ianes, lei porta avanti il progetto «Trento-Smart City». Ma cos’è una «Smart City»?
«Nel concetto di Smart City troviamo molte cose: possiamo cominciare dalla tecnologia applicata per mettere in comunicazione oggetti a servizio dei cittadini, come ad esempio accessi alla rete internet facili e alla portata di tutti, dove trovare informazioni sulla viabilità urbana, sugli eventi in programma nel periodo, ma non solo.
«Si possono far viaggiare informazioni sullo stato di salute delle persone e, in caso di malore intervenire a favore del cittadino tempestivamente; ma non si tratta solo di questo, non di sola tecnologia.
«Si tratta di un concetto di vita cittadina diverso, dove la partecipazione attiva dei cittadini è alla base di tutto.»
 
Ci può fare un esempio concreto?
«Un esempio pratico e che sarà presente nella prossima legislatura che ci apprestiamo ad affrontare, è il nuovo piano regolatore della città.
«Ecco, in questo caso sarà necessario avviare un processo di condivisione dei saperi, delle opinioni, delle prospettive e delle idee con tutti i cittadini. Dovrà esserci una prima fase di ascolto delle necessità di tutti, una seconda fase di elaborazione di proposte sostenibili, con consumo zero del territorio e recupero edilizio ed energetico dell’esistente e poi, una fase esecutiva di realizzazione delle opere previste.
«Ma il tutto dovrà passare attraverso il concetto intelligente di condivisione e approvazione da parte dei cittadini. Dietro il concetto di Smart City, possiamo trovare piani di sviluppo energetico della città, per esempio con lo sviluppo organico del PAES (piano di azione energia sostenibile), meglio noto come patto dei sindaci.
«In queste nuove vie gestionali, le amministrazioni comunali si impegnano ad ottimizzare le risorse energetiche a disposizione, attuando politiche di interventi di contenimento dei consumi, con installazioni di illuminazioni pubbliche a LED, piuttosto che progetti di vero e proprio risparmio energetico con cappotti sugli edifici, impianti fotovoltaici a servizio delle strutture e micro centraline idroelettriche sul fiume Adige.»
 
È vero che parlate di «microcentraline idroelettriche» sul fiume Adige? Cosa sono?
«Si tratta di piccole chiatte mobili da appoggiare sul fiume, sotto i ponti e quindi praticamente invisibili. Su queste micro chiatte, larghe poco più di due metri, si trovano posizionate alcune turbine e relativi alternatori elettrici che produrrebbero energia elettrica da fonte rinnovabile.
«Tale energia potrebbe essere usata per l’illuminazione cittadina, contenendone così i costi energetici e liberando risorse economiche da investire altrove. Per esempio con i soldi risparmiati si potrebbe iniziare a programmare interventi di ristrutturazione edilizia dei beni pubblici, coinvolgendo imprese edili trentine che versano in condizioni di difficoltà.
«Ecco, tornando al concetto di cui sopra, questo potrebbe essere proprio un esempio concreto di città intelligente, che mette in campo sistemi innovativi per creare risparmio e generale lavoro per le imprese locali, superando le logiche non più sostenibili dei contributi a pioggia alle imprese.»
 
Quindi torniamo al concetto Smart City? Allo «sviluppo intelligente»?
«Esatto. Uno sviluppo organico della città, che sappia coinvolgere i cittadini senza calare dall’alto le decisioni. Uno sviluppo realmente sostenibile, che sappia unire innovazioni tecnologiche alla ricerca del benessere per tutti.
«Con alcuni interventi semplici possiamo garantire alla città il mantenimento del livello qualitativo dei servizi, anzi addirittura migliorarlo, senza spender ulteriori soldi, bensì magari trovare anche fonti di entrate senza tassazioni aggiuntive, magari sfruttando meglio anche le risorse che i fondi europei per lo sviluppo mettono a disposizione.»
 
L’idea potrebbe davvero attingere a fondi europei?
«Ci sono milioni di euro europei a disposizione delle città, per lo sviluppo sostenibile. Ma molto spesso questi soldi vanno persi perché le amministrazioni non ne conoscono neanche l’esistenza o non riescono a strutturare percorsi per sfruttarle.»
 
Lei dice che potrebbe impegnarsi su questo progetto?
«Certo! Su questo, personalmente mi sto impegnando, per far crescere una città intelligente, una Trento del futuro che rimanga, anzi diventi sempre più una città godibile, sostenibile, piacevole da vivere per i cittadini e per chi la visita o la vive temporaneamente, come gli studenti universitari.»
 
Vuol riassumere agli elettori perché candida?
«Con estrema semplicità, dico che mi candido al consiglio comunale per portare avanti queste idee e proposte.
«Credo proprio che i cittadini di Trento meritino di poter vivere in una vera Smart City.»
 
G. de Mozzi.