«Senza donne elette, Comunità meno ricche»

Conclusa la serie di incontri «Donne in Trentino: impegnarsi oggi per costruire il domani» promossa dall'assessora Sara Ferrari

In dieci anni, dal 2000 al 2010, le donne elette nei consigli comunali in Trentino sono raddoppiate, passando dal 15 al 27 per cento: un maggiore, anche se ancora insufficiente, protagonismo delle donne in politica che attende al prossimo rinnovo delle amministrazioni comunali del 10 maggio prossimo di essere quantomeno confermata e possibilmente incrementata.
A crederci ci sono in particolare le donne che hanno partecipato ai quattro incontri «Donne in Trentino: impegnarsi oggi per costruire il domani» promossi a partire dal 13 febbraio scorso dall'assessora alle pari opportunità Sara Ferrari proprio in vista della prossima scadenza elettorale.
Oggi al palazzo della Regione l'ultimo incontro, tenuto da Giorgio Narcisi, dedicato a come si conduce un intervento in pubblico e a «come si fa una campagna elettorale.»
 
«Obiettivo del corso – ha ribadito oggi l'assessora – è ridefinire, partendo dalla voglia di partecipazione attiva delle donne, il significato e il valore della politica offrendo alle donne alcuni strumenti per sentirsi più sicure e a proprio agio con il ruolo di decisore locale.»
Ecco dunque gli incontri che hanno affrontato temi quali «come parlare in pubblico da candidata agli elettori, come incidono le discriminazioni di genere nelle politiche delle amministrazioni locali», quali sono le responsabilità di un amministratore comunale, cos'è un bilancio comunale, una mozione, un'interrogazione, una delibera, fino ai temi di oggi riferiti al public speaking ed a come si organizza una campagna elettorale.
Il primo consiglio del relatore? «Chiedete il voto, sempre, per non sentirsi poi dire, a urne chiuse, da qualche elettore che vi avrebbe votato se avesse saputo della vostra candidatura!»
 
«La campagna elettorale è un momento bello – ha affermato Sara Ferrari – e noi donne non siamo qui a chiedere percorsi preferenziali ma che si riconosca che competenze e qualità ci sono anche nel campo femminile: questo è lo sforzo culturale più grande che dobbiamo produrre, facendo comprendere all'opinione pubblica che il merito non va cercato sempre nello stesso gruppo sociale, che il genere non è a scapito del merito, che votare anche donna è utile alla nostra comunità e che se ciò non avviene sarà la stessa comunità che avrà escluso un potenziale e avrà rinunciato ad utilizzare una ricchezza.»