Un modello anche per il Trentino? – Di Nicola Fioretti
Sabato 10 gennaio se ne è parlato ad Aosta: «Pour une constituante valdôtaine»
Sabato 10 gennaio è stata una giornata veramente importante per il futuro dell’Autonomia della Valle d’Aosta.
L’incontro Pour une Constituante Valdôtaine voluto ed organizzato dall’UVP (Union Valdôtaine Progressiste) ha richiamato i maggiori esponenti politici locali per fare assieme il punto sulla situazione e gettare le basi per rilanciare l’Autonomia della Valle.
La data scelta, così come il luogo, non sono casuali perché proprio a Cogne il 10 gennaio del 1946 si riuniva il primo Consiglio Valle d’Aosta. Quale miglior modo di ricordare un evento tanto importante per la politica valdostana se non quello di mettere assieme tutte le forze politiche per discutere del proprio futuro?
La risposta della comunità e della politica valdostana è stata massiccia e non sono mancati nemmeno rappresentanti del Trentino e del Friuli, a dimostrazione del fatto che le autonomie alpine sanno fare rete e camminare assieme.
Su questo versante nel prossimo futuro ci sarà da lavorare molto perché con la Riforma del Titolo V della Costituzione il pericolo che corre il nostro Paese è vedere una forte spinta centralizzatrice alla quale è possibile rispondere con forza solo stando assieme: Regioni a Statuto Speciale e territori che aspirano all’Autonomia come la Valtellina e Valchiavenna e il bellunese.
Tra gli interventi ricordiamo quelli di Etienne Andrione, Mauro Caniggia, Diego Joyseusaz, Giuliano Morelli, Liliana Bertolo, Luciano Saraillon, Massimo Tringali, il senatore Cesare Dujany e gli ospiti Franco Jacop Presidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia, coordinatore delle Assemblee delle Speciali e Lorenzo Baratter capogruppo del PATT.
La Presidente UVP, Alessia Favre ha commentato l’appuntamento così.
«Questo primo appuntamento è servito anche per spiegare che non vi era dietro all’idea lanciata da UVP alcuna volontà di speculazione politica e per valutare insieme il proseguirsi dell’iniziativa.
«Questa è una grande occasione per lavorare in maniera concreta e nel rispetto del pluralismo e di tutte le sensibilità presenti in Valle sul futuro della nostra autonomia, per fare anche una sana autocritica e soprattutto per le forze politiche è un’opportunità per non sottrarsi al compito di proporre idee e di guidare la comunità in un percorso che la veda nuovamente protagonista sul tema dell’autonomia.»
Da tutto questo entusiasmo e vitalità la domanda che viene da porsi è: «Cosa possiamo imparare come trentini da tutto questo?»
La risposta che mi sono dato è la seguente: si parla molto di Terzo Statuto e l’argomento nelle ultime settimane sta riempendo le colonne di tutti i quotidiani. Come OSAR non possiamo che esserne felici perché è ormai da un anno che stiamo spingendo in questa direzione per far decollare il dibattito a livello regionale.
Se ai tempi del nostro primo incontro pubblico (marzo 2014) il tema era considerato dalla politica un tabù del quale era meglio non parlare, adesso tutti (o quasi) sono concordi nel dire che bisogna accelerare.
Ottimo! Peccato che non ci si è mai presi il tempo per un vero confronto tra le varie forze politiche locali né tanto meno per un confronto con la gente trentina.
Gli unici che hanno organizzato incontri pubblici per avviare un dibattito con la cittadinanza attorno al Terzo Statuto siamo stati noi di OSAR.
Ma attenzione, non lo dico per vanità o per rivendicare dei meriti, ma piuttosto per porre la questione della «non partecipazione» e del «non coinvolgimento» della società in questo importantissimo processo di revisione dello Statuto.
In Valle d’Aosta nascerà a breve un Comitato promotore che in una logica pluralistica e aperta studierà un percorso per giungere a una proposta entro la data simbolo del 26 febbraio (quando nel 1948 lo Statuto d’autonomia venne votato dalla Costituente).
È auspicabile che anche in Trentino-Alto Adige/Südtirol nasca qualcosa di analogo e che questo comitato veda coinvolte tutte le forze politiche a fianco della gente trentina.
Nicola Fioretti
Presidente OSAR