Conclusa la trattativa con il Governo: si apre una nuova epoca
Con un «patto di garanzia» i presidenti Arno Kompatscher e Ugo Rossi hanno chiuso la trattativa Autonomie-Governo sul futuro assetto finanziario dell’autonomia
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Accordo raggiunto oggi a Roma fra le Province autonome di Trento e di Bolzano e lo Stato per quanto riguarda i rapporti finanziari.
Certezza del diritto e sicurezza nella programmazione erano gli obbiettivi primari che il presidente Kompatscher si era posto nella trattativa con il Governo sull'aggiornamento dell'assetto finanziario dell'autonomia.
L’obbiettivo di Ugo Rossi era di uscire da ogni manovra futura e da ogni nuova richiesta dello Stato, compresa la manovra che si sta profilando in questo momento per le altre regioni.
Entrambi sono stati raggiunti oggi a Roma, assieme agli esponenti governativi Pier Carlo Padoan, Graziano Delrio, Gianclaudio Bressa e Maria Carmela Lanzetta, con la condivisione di un patto di garanzia fra Stato e Provincia.
Viene confermato il principio dei 9/10 spettanti alla Provincia del gettito fiscale prodotto in Trentino e in Alto Adige, ma sono state rovesciate le modalità di assolvimento del contributo in quanto sarà la Provincia a versare il decimo di quota parte spettante allo Stato, e non più quest'ultimo a trattenere il contributo a monte.
Quesato è uno dei più grandi risultati che si poteva sperare di raggiungere e che già Luis Durnwalder aveva mnesso suil tavolo di Delrio due anni fa.
Un contributo, peraltro, che la Provincia potrebbe rispettare anche assumendosi i costi di nuove deleghe statali.
Tale forma di compartecipazione al risanamento del deficit pubblico assolve ad ogni altra forma di concorso e tutela la Provincia contro ulteriori imposizioni di risanamento del bilancio statale attraverso interventi unilaterali di Roma.
I presidenti definiscono l'accordo un «patto di garanzia, in quanto il contributo provinciale sarà fisso e calcolato sul costo del debito nazionale, ovvero sugli interessi relativi al debito, e sarà pari allo 0,6% degli stessi
Per quest'anno si parla di 476 milioni di euro, una cifra molto inferiore rispetto ai quasi 800 milioni attualmente trattenuti dallo Stato secondo il sistema in vigore.
Sino al 2018, a causa delle esigenze di bilancio dello Stato, la Provincia continuerà a calcolare 800 milioni di trattenute, ma la differenza rispetto alla cifra reale sarà poi versata da Roma a Bolzano e a Trento.
Il patto di garanzia assicura inoltre alla Provincia che in futuro, da parte dello Stato, non ci potranno essere altre modalità per imporre ulteriori obblighi e trattenere somme spettanti all'autonomia, come avvenuto sino ad ora attraverso accantonamenti, patto di stabilità e riserve all'erario.
Via libera, infine, anche a un ulteriore livello di tutela attraverso il coinvolgimento dell'Austria.
«Con questo passaggio - adfferma il presidente Kompatscher - l'intesa viene trasferita sul piano del diritto internazionale e acquisisce pertanto un peso specifico aggiuntivo in tema di certezza del diritto.»
«Questo è un passaggio per certi versi storico – aggiunge Rossi, – perché definisce un nuovo quadro, completamente diverso rispetto al passato, di come lo Stato regola i rapporti finanziari con le due Province autonome e viceversa.
«È un'epoca nuova che si apre, che vedrà il Trentino ancora più impegnato sul duplice versante della responsabilità e della crescita della competitività, nella consapevolezza però che l'Autonomia ne esce ulteriormente rafforzata sotto il profilo giuridico e storico.
«Copia dell'accordo verrà inviata infatti anche alla Repubblica d'Austria che eserciterà un controllo sul suo rispetto.»