Riforma costituzionale: vertice autonomie, strategia comune
Rossi e Kompatscher: «L'autonomia porta vantaggi a tutti, non solo ai cittadini delle Regioni interessate ma anche a livello nazionale»
Una strategia comune in tema di riforma costituzionale è stata concordata oggi a Roma da Regioni e Province autonome.
«Vogliamo mostrare che le Regioni capaci di un buon autogoverno rappresentano un valore aggiunto per tutto il sistema», – ha precisato a Roma il presidente Arno Kompatscher in una nota per la stampa.
«Abbiamo sottolineato la nostra volontà di confrontarci con lo Stato in maniera unitaria – ha detto anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, – forti della consapevolezza che le autonomie sono una risorsa, per il resto del Paese, non un costo.»
Trentino e Alto Adige hanno già espresso queste convinzioni al premier Renzi in due occasioni, il Festival dell'Economia e il recente incontro dedicato all'Euregio a castel Presule.
I rappresentanti politici delle Regioni e Province autonome, fra cui appunto Rossi e Kompatscher, riuniti oggi a Roma, hanno dunque fatto il punto sull'iter delle riforme costituzionali, in particolare quella del Titolo V che disciplina il rapporto tra Stato e Regioni.
È stata concordata una posizione comune delle speciali in vista dell'audizione in commissione parlamentare prevista per il prossimo 16 luglio, dove la presentazione della piattaforma comune spetterà alla presidente della Regione Friuli.
Il primo obiettivo è quello del mantenimento, nella riforma, della clausola che prevede la non applicazione, nelle province a statuto speciale, del Titolo V, sino all'adeguamento degli Statuti, che dovrà avvenire previa intesa dalle province stesse.