Rossi sul futuro delle controllate: alcune dismissioni entro l’anno
La Prima Commissione ha ascoltato il presidente della Giunta Provinciale sulle società partecipate: in testa, l'Informatica Trentina
«Il risultato dello studio a suo tempo affidato dalla Giunta alla Commissione Collini per il riassetto delle società controllate della Provincia non è oro colato, ma solo uno strumento come altri, e in parte anche superato.»
Lo ha detto oggi alla prima Commissione del Consiglio provinciale di Trento il presidente della Giunta Ugo Rossi, invitato dall’organismo a spiegare quali prospettive attendono le società partecipate.
Rossi ha dichiarato che entro l’anno la Giunta vuole approvare le modalità più adeguate per restituire al mercato un ramo di Informatica Trentina e portare alcune attività della Spa provinciale in Trentino Network.
Quanto ad Interbrennero e a Trento Fiere, che non sono enti strumentali, «non ha più senso una partecipazione della Provincia».
Il presidente ha infine accennato ad una valorizzazione non solo finanziaria ma anche gestionale del patrimonio immobiliare che accomuna Trentino Sviluppo e Itea.
Direttive stringenti
I consiglieri della prima commissione presieduta da Luca Zeni hanno ascoltato oggi il presidente della Giunta provinciale Ugo Rossi in merito all’attività di indirizzo e coordinamento relative alle società partecipate.
L’organo consiliare aveva chiesto quest’incontro nei primi mesi di quest’anno. L’illustrazione con un documento (allegato) della maggiore attività di indirizzo e coordinamento promossa dalla Provincia nei confronti delle società controllate attraverso apposite direttive, è stata affidata dal presidente Rossi al segretario generale Paolo Nicoletti.
Maurizio Fugatti (Lega) ha posto al presidente due domande: sulla concorrenza nel mercato esercitata da Informatica Trentina danneggiando i privati e sul reclutamento del personale delle società controllare.
Nicoletti ha risposto che la direttiva della Provincia impone alle società di dotarsi di atti organizzativi che predefiniscano le modalità di reclutamento del personale secondo criteri di pubblicità, trasparenza e imparzialità.
Inoltre le società devono segnalare preventivamente alla Giunta le procedure di assunzione perché si possa verificare se si possano utilizzare risorse interne.
Informatica: entro l’anno un ramo d’azienda al mercato
Sulla questione concorrenza Rossi ha ricordato che Informatica Trentina è l’unica controllata ad esercitare una concorrenza nei confronti dei privati.
E che per Informatica Trentina la Giunta sta studiando e renderà nota entro fine anno un’ipotesi di riassetto complessivo. Tenendo conto di due fattori.
«Il primo – ha spiegato Rossi – è che dopo la destrutturazione di Trentino Network e l’avvenuta posa della dorsale in fibra ottica, è ragionevole concentrare alcune attività relative alle reti di Informatica Trentina all’interno di Trentino Network, anche con il conferimento di un ramo d’azienda.
«Il presidente ha aggiunto che entro fine anno l’area di Informatica Trentina per la quale la Giunta intende approvare una modalità di restituzione al mercato questa attività. Questo percorso, ha precisato Rossi, avrà bisogno di confronto con le parti sindacali e con il mercato stesso.»
Quanto a Interbrennero e Trento Fiere, per il presidente, non trattandosi di attività strumentali dell’ente pubbliche, non ha senso una partecipazione della Provincia.
«Con questo – ha concluso – andremo a completare il processo di riorganizzazione avviato nella scorsa legislatura, modificato per il settore del turismo e completato con una semplificazione dell’area della società controllata da Trentino Sviluppo.
«Il processo, da questo punto di vista, è già avviato. Sempre rispondendo a una domanda di Fugatti, Rossi ha sottolineato che il blocco del turnover vale per tutte le società partecipate.»
Controllare ma non buttare le partecipate. Servono ancora
Rodolfo Borga (Civica Trentina) ha chiesto se, vista l’adozione di direttive provinciali molto stringenti nei confronti delle controllate, al punto da vanificarne l’autonomia operativa, quale utilità abbiano oggi queste società da cui interi settori sono sottratti al controllo politico dell’organo legislativo.
Rossi ha risposto ricordando che le società controllate erano nate perché in un certo momento storico si è ritenuto che fosse più agevole operare con meccanismi tipici del privato per una maggiore snellezza e operatività.
«Questo – ha aggiunto il presidente, – è ancora parzialmente vero. Ma in quel periodo storico le società hanno finito per scivolare verso un ruolo di pianificazione strategica, che le direttive attuali della Provincia riconducono alla capogruppo con il controllo politico sia sulla mission sia sul piano finanziario.»
Resta tuttavia per Rossi la specializzazione di queste società alle quali per la Provincia non è il caso di rinunciare.
Il discorso vale in particolare per la Trentino Sviluppo, che deve rispondere a una strategia controllabile anche dalle minoranze consiliari e dall’opinione pubblica.
Marino Simoni (Progetto Trentino) ha spezzato una lancia a favore di Informatica Trentina e ha chiesto notizie delle proposte uscite dalla commissione Collini che la Giunta aveva a suo tempo incaricato di progettare il riassetto delle società partecipate. E Borga ha sollecitato il presidente sulle sorti di Itea spa.
Rossi ha risposto a Simoni ribadendo la prospettiva di arrivare entro l’anno a possibili dismissioni praticabili riguardanti Informatica Trentina, Trentino Network, Interbrennero spa e Trento Fiere, salvaguardando il più possibili i diritti individudali. «Quanto allo studio della commissione Collini – per il presidente – non è oro colato ma solo uno strumento come un altro.»
Ha proseguito evidenziando che la Giunta sta riflettendo sul patrimonio immobiliare, area che accomuna Itea e Trentino Sviluppo, per arrivare ad una valorizzazione non solo finanziaria ma anche gestionale. Si potrebbe ragionare, a suo avviso, di una fusione tra Patrimonio spa e Itea spa.
«Questa – ha spiegato – è la riflessione che va fatta in modo più ampio della commissione Collini.»
Ma si tratta di ragionamenti che richiedono un lavoro di lungo respiro che porti a completare il quadro entro l’anno.
Per Itea spa si stanno esplorando sia la strada del ritorno di Itea a ente strumentale e non più a spa, sia una via legislativa che consenta un risparmio fiscale equiparando Itea spa a tutti gli altri istituti che godono di un trattamento più favorevole.
«In questo modo – ha concluso, – eviteremmo anche il problema del personale.»
Zeni: occorreva lo studio della Commissione Collini
Luca Zeni (Pd) ha lamentato la mancata consegna alla prima commissione consiliare del documento sulla riorganizzazione delle società prodotto dalla Commissione Collini, !pagato con soldi pubblici e che pur non essendo “oro colato” sarebbe stato preferibile visionare oggi».
«Così – ha aggiunto – saremmo potuti entrare un po’ più nel merito della questione delle società controllate senza restare sulle generali e a ripetere cose già note.»