Approvata la riforma urbanistica di Daldoss

Via alle norme di chiarezza e semplificazione dei PRG della provincia di Trento

Il Consiglio provinciale ha approvato questa mattina con 24 favorevoli, 4 astenuti, 2 contrari la mini-riforma urbanistica dell’assessore Daldoss, che incide in particolare sui piani regolatori, introducendo norme di accelerazione delle procedure, di semplificazione e di chiarezza, chieste a gran voce dai territori.
Una riunione dei capigruppo ha preceduto questa mattina in aula l’avvio della discussione dell’articolato del disegno di legge 19 di modifica alla legge urbanistica provinciale.
Motivo del breve stop, una verifica per allungare i tempi di discussione che quasi tutti i gruppi avevano ieri consumato nella discussione generale e nell’esame degli ordini del giorno.
Dalle 5 ore totali previste si è passati ad 8, fatto che ha comunque permesso di arrivare al voto con anticipo rispetto ai tempi programmati.
 
Come sempre riportiamo le espressioni scaturite dai consiglieri, così i lettori si fanno un'idea politica sul provvedimento legislativo.
 
 Gli emendamenti
Ecco in sintesi, alcune delle modifiche proposte e oggetto di esame:
Respinti diversi emendamenti di Civettini-Fugatti: all’articolo 7 si evidenziava la necessità di pubblicizzazione dell’atto. Sempre all’articolo 7 sono state accolte alcune variazioni lessicali (Civettini e poi Borga) per rafforzare la finalità di semplificazione e di chiarezza.
Respinto un emendamento di Degasperi-Bottamedi con finalità di semplificazione e di risparmio di qualche voce di spesa per i comuni, che conteneva la previsione «che l’esternalizzazione per la predisposizione dei documenti necessari alla costruzione del Prg, non sia obbligata ma facoltativa».
 
Respinto l’emendamento all’articolo 9 di Bottamedi-Degasperi, mirato a disincentivare l’uso delle varianti, «alle quali si ricorre spesso in modo sconsiderato, per mascherare un vero e proprio piano regolatore».
 
Respinta la proposta di modifica di Borga di soppressione del comma 2 all’articolo 12 (abrogativo a propria volta del comma 5bis dell’articolo 38 della legge provinciale in vigore) che a suo avviso depotenzia il ruolo del consiglio comunale nelle decisionei sui piani attuativi.
Daldoss ha chiarito che il ruolo del consiglio viene recuperato in norme successive.
 
L’emendamento 1bis di Kaswalder all’articolo 14 riprende il tema delle iniziative private sui piani attuativi: sarà il consiglio comunale a decidere per i comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti per aree superiori a 5.000 mq; nei comuni con popolazione oltre i 10.000 abitanti sarà il consiglio a decidere se l’area interessata supera i 15.000 mq.
Negli altri casi deciderà la Giunta. Tutto previo parere della Commissione di comunità (CPC).
 
Contrariamente, è stato respinto un altro emendamento Bottamedi-Degasperi, che riconduce tutto in seno al consiglio comunale.
Allo stesso articolo respinto l’emendamento soppressivo di Borga e quello di Civettini-Fugatti che prevedeva che le aree destinate al piano attuativo d'iniziativa pubblica o vincolate a pubblici interventi che non siano utilizzate entro tre anni dalla loro destinazione urbanistica, debbano essere esenti da tributi comunali e provinciali fino al loro effettivo utilizzo.
 
Respinta all’articolo 17 la proposta di modifica Civettini-Fugatti che prevedeva una semplificazione per la realizzazione dei ricoveri per i cani d’affezione.
 
Respinto all’articolo 21 l’emendamento aggiuntivo di Civettini-Fugatti che proponeva l’introduzione di incentivi per la messa a norma e la messa in sicurezza delle canne fumarie in tutto il comparto edilizio esistente, compresi gli immobili dei centri storici e gli edifici rurali.
 
L’articolo 23 è stato stralciato (attraverso un voto negativo), su richiesta dello stesso Daldoss, perché conteneva una ripetizione di norme già contenute nel testo.
 
Respinto, all'articolo 24, un emendamento aggiuntivo di Civettini-Fugatti, mentre è stata approvata una modifica di Daldoss che introduce un articolo 24bis.
 
Approvato infine l’emendamento aggiuntivo 32bis, discusso e ammesso ieri fuori tempo massimo dai Capigruppo. Un emendamento che conteneva ragioni eccezionali e urgenti, per agevolare il trasporto di materie prime dall'Interporto di Trento fino alla sede di imprese come Cartiere del Garda ed altre attività produttive, al fine di ridurre notevolmente i costi di cui altrimenti queste aziende dovrebbero farsi carico se il punto di partenza del servizio dovesse spostarsi da Rovereto a Verona.
 
 Dichiarazioni di voto
Rodolfo Borga ha definito questo provvedimento «migliorativo, sebbene non risolutivo». Una legge monca, anche perché necessariamente legata alla riforma istituzionale. (astensione)
 
Alessio Manica si è detto soddisfatto, per il buon metodo di lavoro e la capacità di ragionare in maniera non preconcetta dimostrata dall’aula.
«Un piccolo primo passaggio di semplificazione che i territori sapranno certamente apprezzare.»
 
Ha anticipato la posizione favorevole sua e del gruppo Silvano Grisenti, soddisfatto di una norma che appare comunque solo un piccolo passaggio da completare con una riforma di maggiore respiro.
Grisenti ha anche speso parole di apprezzamento per il clima positivo respirato in aula durante la discussione, sebbene abbia auspicato in futuro una maggiore condivisione e risposta da parte della maggioranza ad alcune esigenze rappresentate dalle minoranze.
 
«Un primo provvedimento concreto, di risposta ad esigenze del territorio, affrontato con equilibrio dall’aula, in un clima che è di ottimo auspicio per il futuro», ha detto Giuseppe Detomas.
 
Voto contrario da parte di Bottamedi-Degasperi.
«Attendevamo una riforma organica complessiva – ha detto Bottamedi, – mentre questa è una riforma a spot, tra l’altro imprescindibile dalle comunità di valle, ente che va a suo avviso rimosso.»
 
Favorevole anche il voto di Nerio Giovanazzi, che pure ha detto di attendere la revisione più sostanziosa della legge urbanistica, annunciata da Daldoss.
«In quel momento ci confronteremo e vedremo di produrre un lavoro utile ed interessante per la comunità.»
 
Disco verde anche da Gianpiero Passamani, che ha evidenziato il bel segnale lanciato dal Consiglio, nell’approvare in tempi celeri norme utili e strumenti fattivi e attesi dal territorio.
 
Voteremo contro, ha annunciato Claudio Civettini, che ha definito questa la Giunta del pronto soccorso ed ha ringraziato i tecnici per aver fatto il possibile, mentre ha accusato l’esecutivo di non avere avuto abbastanza coraggio. 
 
Walter Kaswalder ha definito questo un primo provvedimento verso la semplificazione e la chiarezza, in un clima di condivisione e coinvolgimento sia in commissione che in aula che è un buon inizio e un buon auspicio.
 
«Riconosco – ha detto Giacomo Bezzi annunciando l’astensione, – che questo è un piccolo passo verso una riforma complessiva che speriamo sappia fornire uno strumento urbanistico completo, nella convinzione che una legge urbanistica ben fatta significa anche opportunità di rilancio economico per il territorio.
«Peccato – ha aggiunto, – per un coraggio maggiore che non c’è stato.»
 
Ha chiuso le dichiarazioni di voto Carlo Daldoss che ha ringraziato i consiglieri per la collaborazione e la struttura tecnica che lo ha assistito, confermando la volontà di proseguire nell’obiettivo di miglioramento e di modifica delle norme urbanistiche, di fatto già avviato.
«Le montagne si scalano a piccoli passi, ha detto “e i piani regolatori sono le fondamenta di una casa.»
 
 La votazione
Questo l’esito del voto: 24 favorevoli, 4 astenuti, 2 contrari.