Parte bene Renzi nell'incontro a Roma con Rossi e Kompatscher

«Le autonomie speciali saranno salvaguardate anche nel caso di riforma del Titolo V della Costituzione, quello che regola i rapporti tra lo Stato e le Regioni»

È durato oltre mezz'ora alla Camera [il dialogo più lungo della giornata è durato un'ora - NdR] il colloquio tra il presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi, Graziano Delrio (ministro alle Regioni uscente) e una delegazione delle autonomie di Alto Adige e Trentino di cui facevano parte i rappresentanti parlamentari, il presidente della Provincia Arno Kompatscher, il suo vice Richard Theiner e il presidente del Trentino Ugo Rossi.
Si è parlato del futuro dell'autonomia e del suo finanziamento e da Matteo Renzi è arrivata la conferma che il nuovo governo intende proseguire il percorso avviato con il precedente esecutivo in direzione di un ampliamento dell'autonomia.
 
Il Presidente del Consiglio incaricato ha dato anche un'altra precisa indicazione: Resterà Graziano Delrio il nostro interlocutore, il garante del nuovo governo in questa trattativa, indipendentemente dal ruolo che assumerà.
Continuerà pertanto anche il confronto aperto proprio a inizio febbraio da Delrio, attraverso l'istituzione di specifici tavoli tecnici, sul passaggio di competenze dallo Stato alla Provincia (con assunzione dei relativi oneri) e sulle nuove norme di attuazione.
 
Questo il commento di Kompatscher.
«Renzi è consapevole della specialità e sa che la nostra autonomia funziona, – ha detto. – Il percorso sul finanziamento dell'autonomia avviato con il precedente governo proseguirà e avrà in Graziano Delrio il suo garante.
«Da Renzi è giunta una assicurazione importante: l'autonomia speciale sarà salvaguardata anche nel caso di riforma del Titolo V della Costituzione, quello che regola i rapporti tra lo Stato e le Regioni.»
 
Questo il commento di Rossi.
«Siamo venuti qui soprattutto per ascoltare e anche per manifestare la nostra disponibilità a essere d'aiuto. Le Province autonome di Trento e Bolzano l'hanno già fatto a partire dal 2009 con un accordo siglato con lo Stato che prevedeva un rientro di risorse per contribuire al risanamento della finanza pubblica nazionale.
«Abbiamo confermato al premier incaricato questa nostra disponibilità, naturalmente nel rispetto delle prerogative dei nostri Statuti.
«Abbiamo anche detto a Matteo Renzi che siamo disponibili a mettere a disposizione del Paese qualche buona pratica amministrativa che i nostri territori hanno sperimentato, pensiamo al reddito di garanzia, ma anche ai temi che riguardano il lavoro, l'apprendistato e così via. Ci piacerebbe dare una mano in questo senso.»