Dellai applaudito a lungo alla convention di Italia Futura
Insieme all’UDC, la formazione politica ideata da Montezemolo appoggerà il governo Monti Bis, purché scenda in campagna elettorale
Oggi è sceso ufficialmente in politica Luca Cordero di Montezemolo, partecipando alla convention «Verso la terza Repubblica», da lui stesso voluta e organizzata a Roma.
Montezemolo è stato accolto da una folla di giornalisti e di sostenitori, tra i quali i nostri Lorenzo Dellai e Marcello Carli.
Si parla di 7.000 persone, molte delle quali non hanno potuto entrare nel padiglione messo loro a disposizione dagli studios De Paolis sulla via Tiburtina a Roma, dove potevano starcene solo 5.000.
Un successo dunque.
Nel suo discorso ha stilato il programma della sua lista.
«Mai più accetteremo di vedere l’Italia derisa e disonorata, per questo scendiamo in campo. – Ha dichiarato in apertura il presidente della Ferrari. – Siamo qui perché vogliamo che inizi finalmente un capitolo nuovo della nostra vita civile e democratica, che metta al centro questa Italia, l’Italia che rema. Dobbiamo aprire la strada verso la terza repubblica.
Uno dei temi chiave della nuova formazione politica sta nella candidatura del presidente Monti a dirigere un nuovo governo all’indomani delle elezioni del prossimo aprile.
«Però noi non chiediamo al presidente del Consiglio di prendere oggi la leadership del nostro movimento, – ha precisato Montezemolo – perché pregiudicherebbe il suo lavoro e non ce lo possiamo permettere.
«Ci proponiamo di dare fondamento democratico ed elettorale al percorso intrapreso dal suo Governo perché possa proseguire.»
Come si sa, ascoltando il presidente della provincia autonoma di Trento, Dellai, Monti potrà candidarsi alla guida del Paese solo dopo aver guidato anche la campagna elettorale.
«Stavolta dovrà essere eletto dal popolo, – aveva detto Dellai, rispondendo a una nostra domanda in tal senso. – Non correrà per essere eletto in parlamento, dato che è senatore a vita, ma dovrà confrontarsi con la gente ed esporre a priori le politiche che vorrà mettere in atto.»
La politica interna di Monti si è dimostrata finora estremamente accentratrice e questo l’ha portato a inimicarsi proprio l’Autonomia Trentina.
Dellai tuttavia aveva riconosciuto che solo Monti in questo momento è in grado di guidare l’Italia. La loro collaborazione nel prossimo esecutivo potrebbe significare dunque proprio il giusto equilibrio tra il potere centrale e le autonomie locali.
Anche Lorenzo Dellai ha preso la parola a Roma, ribadendo il principio che le Autonomie si sono dimostrate una ricchezza del paese e in quanto tali sono da esportare.
«Siamo noi i veri riformatori, – ha detto infatti Dellai. – Il termine moderati va sostituito dal concetto di innovatori. Ma non ci riferiamo al modello a sua volta accentratore del Federalismo della Lega, ma a quello degli autogoverni responsabili.»
L’intervento di Dellai è stato applaudito a lungo.
Ora l’assemblea dovrà procedere ai primi passi e senza perdere tempo. A cominciare dal nome vero da attribuire alla formazione politica (Italia Futura è solo un termine di lavoro) e al simbolo da adottare.
Anche Casini si propone di portare avanti Monti come leader del prossimo governo, a continuazione dell’accordo siglato a Roma tra il presidente dell’UDC e Lorenzo Dellai.
GdM