«Serve una macrostrategia per arrivare alla macroregione alpina»
Il presidente Dellai alla tavola rotonda promossa dalla Comunità montana Valli dell’Ossola a Domodossola
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha aperrto la tavola rotonda promossa dalla Comunità montana Valli dell’Ossola sul tema della «Macroregione delle Alpi: ripartire dal territorio per una strategia alpina europea».
Dopo avere ricordato che l’attualità del tema è intimamente legato alle difficoltà che l’ideale dell’Europa unita continua ad incontrare, Dellai ha insistito sull’opportunità di «ripartire dai contenuti della Convenzione delle Alpi, per puntare – una volta definita la macrostrategia – a costruire una rete solida, strutturata e permanente dentro la quale tutte le realtà istituzionali, economiche e sociali dei territori interessati possano muoversi valorizzando il dato della comune appartenenza a quest’area.»
Insomma, lo slogan è «la macroregione alpina è un tema di grande interesse, ma prima dobbiamo pensare ad una macrostrategia.»
«Purché – ha aggiunto il presidente trentino – si vigili sul rischio che questa operazioni non si trasformi in un pretesto per rafforzare le ambizioni che appartengono unicamente alle grandi aree metropolitane che stanno a Nord e a Sud delle Alpi.»
Sgombrando il campo dall’equivoco che questi ragionamenti siano dettati da idee votate al micronazionalismo, Dellai ha ricordato come il tema della «macroregione alpina» sia tornato a diventare «centrale», ma ha ricordato anche la necessità di elaborare una «macrostrategia» per riempirlo di contenuti.
«La proposta dunque è quella di ripartire dai contenuti della Convenzione delle Alpi (“forse l’opportunità più importante elaborata per le Alpi negli ultimi anni, che però non è stata colta appieno”) per costruire poi attorno a questi contenuti una rete solida, strutturata e permanente che attivi processi di co-decisione fra tutti i poteri pubblici e tutte le realtà economiche, sociali e culturali dei territori interessati, dentro la quale questi ultimi possano muoversi valorizzando il dato della comune appartenenza a quest’area.»
«Certo – ha aggiunto Dellai – ci sono molte problematiche alle quali va aggiunto il rischio che le Alpi, che devono sapere coltivare rapporti con le grandi pianure a Nord e Sud, non siano prese a pretesto per rafforzare obiettivi e ambizioni a favore delle aree metropolitane.»
Il core business dunque è e deve rimanere la montagna, il luogo cioè in cui sono racchiuse tante risorse, naturali ed economiche, ma anche giacimenti ideali e culturali e di esperienze secolari di autogoverno.
I problemi ovviamente non mancano e Dellai ha citato tra questi lo spaesamento, i rischi di omologazioni di vario genere.
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