Nasce «Non solo donna», ma dimentica un particolare: le donne
Dura reprimenda di Francesca Gerosa e Monica Ceccato, responsabile e vice responsabile del Dipartimento politiche per la famiglia e pari opportunità PDL
Ieri c’era stata una conferenza stampa del PDL, nel corso della quale veniva annunciata la nascita del Punto «Non solo donna», presieduto dalla dottoressa Patrizia Strano e dalla sua vicepresidente, avv. Sara Bertoldi.
Una delle ragioni del Punto PDL è combattere la violenza contro le donne. Con settembre dovrebbe venire attivato un «centro di ascolto» per le donne vittime di violenze fisiche e psicologiche, con l'obiettivo di avviare una proficua collaborazione con le strutture esistenti sul territorio.
Ci sembrava di aver già sentito questo programma proprio in casa PDL. E non ci eravamo sbagliati, dato che la consigliera comunale di Trento Francesca Gerosa (Responsabile Regionale Dipartimento politiche per la famiglia e pari opportunità PDL e Membro del coordinamento regionale PDL) si batte da tempo proprio su questi fronti.
Noi stessi ne abbiamo dato spazio più volte.
E difatti, il comunicato che la consigliera Francesca Gerosa ha inviato alle redazioni non si è fatto attendere. Eccolo.
In qualità di responsabile regionale del dipartimento per le politiche per la famiglia e pari opportunità del PDL, voglio pubblicamente sottolineare che non riconosco l’istituzionalità e la legittimità del nuovo punto PDL «non solo donne» (nome peraltro banale e discutibile) presentato ieri in conferenza stampa. Sia la presidente che la vice presidente dell’associazione (e così tutti i suoi membri) sono da tempo state invitate a partecipare attivamente ai lavori del dipartimento direttamente e anche attraverso i coordinamenti provinciale e regionale del partito. Il dipartimento infatti si è sempre dichiarato aperto a tutti coloro che avessero voglia di lavorare e di dare un contributo al partito e alla comunità per trovare adeguate risposte alle problematiche legate alla famiglia e alle pari opportunità. Con la nascita del dipartimento in gennaio assieme alla mia vice Monica Ceccato e a tutto il direttivo, ho voluto dare una nuova immagine alle pari opportunità e ai problemi delle donne nella società, legandole a filo doppio alla famiglia e a tutti gli attori della società, partendo dal territorio, dal basso, per trovare in alto le giuste risposte. Il nuovo punto Pdl si vuole proporre oggi come una risposta nuova e concreta a queste tematiche, quando in realtà è semplicemente la fotocopia del dipartimento (riconosciuto a livello nazionale) che rappresentiamo. Non è basato sul lavoro di squadra come viene millantato, tanto che come vertici del dipartimento non siamo state avvisate e tantomeno invitate alla conferenza stampa di presentazione dell’associazione, né coinvolte nella sua progettazione come ramificazione del dipartimento sul territorio. Come potranno dialogare con istituzioni e associazioni se non sono in grado di confrontarsi nemmeno all’interno degli organi di partito? È chiaro che l’obiettivo di chi dirige l’associazione e il partito è sfruttare la politica e i problemi solo per farsi pubblicità diretta. Il coordinatore Leonardi vanta un nuovo modello di vicinanza alla gente. E contemporaneamente sta distruggendo un partito creando antagonismi basati sul personalismo, e delegittimando implicitamente quello che di buono nel partito funziona, “come il nostro dipartimento”. Noi non ci stiamo, e siamo noi a delegittimare pubblicamente questo modo di dirigere il nostro partito. Questa non è la politica del fare, della coerenza e della responsabilità, come ha affermato via web un mese fa il vicario Frau. Questa è la politica del disfare, dell’incoerenza e dei personalismi. Francesca Gerosa Responsabile Regionale Dipartimento politiche per la famiglia e pari opportunità PDL Membro del coordinamento regionale PDL Consigliere comunale di Trento Monica Ceccato Vice responsabile del dipartimento Membro del coordinamento provinciale Consigliere comunale (e capogruppo) a Lavis |
Insomma, per essere un comitato che si intitola «non solo donne», ha dimenticato solo le donne. Quelle che da tempo si battono attivamente per problemi che qualcuno ha scoperto solo oggi.