Anche il Corriere del Trentino riporta l’accordo tra Dellai e Casini

Speriamo che ne prendano atto tutti, a partire dai più illustri colleghi della coalizione

Anche il Corriere del Trentino di riporta oggi la notizia che avevamo dato lo scorso lunedì (vedi), per cui Lorenzo Dellai ha stretto un patto con Pier Ferdinando Casini per le prossime elezioni politiche del prossimo aprile 2013.
La sola imprecisione è che l’accordo è avvenuto martedì 31 luglio e non lo scorso martedì 7 agosto. Per quanto bravi, non siamo in grado di anticipare le notizie…
A tutti gli effetti, però, la notizia è clamorosa. E un po’ alla volta se ne accorgeranno tutte le forze politiche.
Lo diciamo perché fior di politici stanno ancora pontificando sul come Dellai dovrebbe accedere alle prossime elezioni. Il PD, ad esempio, ha tuonato che il presidente per candidare deve sottostare alle primarie… Per non parlare di colui che lo ha definito politicamente vecchio (ne abbiamo fatto cenno ieri – vedi articolo).
 
Quando si nuove una battaglia elettorale escono un po’ tutti allo scoperto. Probabilmente antichi rancori mai sopiti vengono a galla quando c'è l'impressione che l’avversario abbia abbassato la guardia.
Il non capire che Dellai non avrebbe mai candidato per il PD dimostra quanto poco si conosca il presidente. Lorenzo Dellai è nato di centro e al centro continuerà a militare.
Ma l’aspetto più disarmante è l’idea di quegli «alleati» che anziché puntare su un cavallo di razza come il presidente della Provincia, che potrebbe ottenere un’ovazione popolare alle politiche, lo si vorrebbe affaticare (e magari umiliare nei risultati) con trucchetti della politica (questa sì) d’altri tempi.
 
Confermiamo però che esistono un sacco di variabili interposte tra il patto con Casini e la sua realizzabilità, ma nelle previsioni politiche si danno sempre i valori attuariali: così accadrebbe se si votasse oggi.
Le più vessatorie sono rappresentate dall’eventualità di elezioni anticipate, sia perché il quadro generale si complicherebbe, sia perché non è detto che Dellai accetterebbe di lasciare la presidenza della sua Provincia con un anno di anticipo.
 
Per il successo dell’operazione, inoltre, sarebbe necessario che la nuova legge elettorale non prevedesse il premio per la coalizione vincente, che obbligherebbe i partiti a fare un atto di fede prima delle elezioni.
È evidente che si tratterebbe di un ritorno al passato, dove i partiti si troverebbero a formare un governo dopo, sulla base dei risultati. Ma il bipolarismo finora è stato penoso, con un parlamento polarizzato dalle «baruffe chiozzote» e non dagli interessi del Paese, dove sputtanare Berlusconi è stato più importante di qualsiasi altra emergenza.
 
Guido de Mozzi