Elezioni del 22 ottobre – Intervista a Massimiliano Mazzarella
Leader trentino di «Azione», Max Mazzarella ha le idee chiare di come gestire la Pubblica Amministrazione da una posizione politica di Centro – La critica a fumetti
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Massimiliano Mazzarella, imprenditore informatico, inventore di FreeLuna rete wiFoi che è stata la più grande d’Italia, oggi attivo nel mondo «insurtech» e della consulenza aziendale.
Ha fatto una «prova generale» alle elezioni politiche dello scorso anno, per poi decidere di partecipare alle elezioni provinciali del prossimo 22 ottobre.
Evidentemente la prova è andata bene, tanto vero che adesso è il capolista della formazione «Azione per il Trentino».
La cosa che più emerge da questa candidatura è la sua condizione di imprenditore.
A guardarsi in giro, infatti, non sono molti di questa categoria coloro che hanno deciso di scendere in campo… per vincere.
Mazzarella, lei ha scelto la formazione di Calenda, «Azione», ovviamente in chiave autonomistica locale. Ma perché proprio «Azione»?
«A inizio 2020 un amico mi suggerì di seguire con maggior attenzione l'attività di un nuovo movimento politico chiamato Azione .
«Incuriosito, mi sono avvicinato alla squadra di Trentino in Azione e al suo fondatore nazionale Carlo Calenda.
«Con mio estremo piacere, e non nego anche stupore, mi trovai da subito in sintonia con quanto veniva affermato, proposto e criticato. Era da tempo che non mi entusiasmavo così.»
Appartiene alla coalizione del Centrosinistra. Ma è più vicino al Centro o alla Sinistra?
«Chiaramente al Centro.»
Al di là delle dichiarazioni di principio del Centrosinistra, qual è l’apporto che lei intenderebbe dare alla Pubblica Amministrazione?
«In un periodo storico in cui la sfiducia negli amministratori pubblici è ai suoi livelli più alti, credo sia importante che chi di professione politico non è, entri nei giochi di Palazzo per dare nuova operatività e concretezza d'azione.
«Secondo un'antica definizione, la Politica è l'arte dell'amministrare la Cosa pubblica, purtroppo però mai come oggi tale definizione è tanto attuale nella sua necessità quanto distante nella sua applicazione.
«Per risolvere le complessità del nostro mondo infatti, abbiamo bisogno di persone che abbiano comprovata esperienza gestionale / amministrativa / economica e di conseguenza di politici che, oltre alla buona volontà, alla passione e all’interesse per il benessere comune, sappiano risolvere problemi e muoversi nelle avversità.»
Scendiamo nei dettagli. Come vede il mondo della scuola? Quali sono i problemi che vorrebbe affrontare e risolvere?
«L’uso irresponsabile dei social e gli episodi di cyberbullismo stanno contribuendo ad aumentare i casi di depressione giovanile. Bisogna formare genitori e insegnanti sulle potenzialità
e sui rischi dell’era digitale. è fondamentale introdurre
nelle scuole regole chiare per gli studenti.
«È chiaro poi che si debba dare maggior valore al corpo docente sia dal punto di vista salariale che quello di crescita professionale.»
Lei è un informatico, non le sembrerebbe il caso di far studiare i ragazzi sui tablet? Costerebbe meno che farli studiare sul cartaceo e magari si entusiasmerebbero addirittura… È una visione fattibile?
«Ogni tecnologia è utile se usata correttamente. L’utilizzo del tablet consente di sfruttare al massimo contenuti multimediali e approfondimenti.
«Non reputo però salutare la sostituzione totale di libri e soprattutto scrittura tramite penna. Quest’ultima infatti non serve solo per imparare a scrivere, ma è fondamentale anche per consentire al bambino di sviluppare il proprio coordinamento. Toccare le cose, usare i colori, sporcarsi è a mio avviso fondamentale.»
Lei è un imprenditore. Abbiamo già pubblicato i desiderata del «Coordinamento Imprenditori del Trentino», ma noi siamo sicuri che lei ha già messo gli occhi su alcune priorità. Ce le può indicare?
«Emerge come centrale il tema dell’attrattività del nostro territorio. Un territorio che nei fatti lascia oggi fuggire i giovani, che per indice di invecchiamento è in vetta ad ogni classifica, che non si preoccupa più di integrare culturalmente gli immigrati come presupposto per poterli anche inserire nel mondo del lavoro, quando necessario.
«È necessario intervenire sul rapporto tra impresa e università consentendo una maggiore contaminazione tra questi due mondi che ancora non permeano l’uno nell’atro.
«Un tema a me caro è l’innovazione che in trentino appare seriamente frammentata. Negli ultimi anni infatti, abbiamo assistito a repentini proclami per la creazione di ogni sorta di distretto o polo tecnologico senza alcuna visione che li legasse.
«Si dovrebbe comprendere che ad ogni idea devono conseguire progettualità pluriennali ed investimenti che non si limitino alla mera costruzione di un capannone. L’innovazione può contribuire ad attrarre seriamente capitali e nuove imprese, ma è bene tenere conto che per affermarsi a livello internazionale bisogna avere anche quella massa critica che una Provincia inscrivibile in un quartiere milanese come la nostra, non può, per definizione, avere.
«Gli imprenditori, gli investitori, i fondi di investimento questo lo hanno ben chiaro. Fondamentale quindi è concentrare le risorse su pochi comparti (Es. la meccatronica che sta andando molto bene) affinché diventino vere eccellenze internazionali.
«Contestualmente auspico che vengano sensibilmente rivisti in chiave moderna anche i criteri della legge 6 (da poco aggiornata), oggi sfavorevoli per chi ha intenzione di aprire una startup innovativa con forte connotazione di ricerca e sviluppo.»
La sicurezza sul lavoro è tuttora un dramma. Ha le idee chiare anche in questo campo?
«Nel programma presentato da Azione ancora a giugno esista un capitolo dedicato proprio alla sicurezza sul lavoro. Tema importantissimo e che, con la sua media di 3 morti al giorno in Italia non può essere lasciato in disparte.
«Bisogna accentuare la formazione e fare in modo che venga fatta seriamente e non come spesso accade oggi. La sicurezza è un processo culturale che deve entrare nel DNA tanto del datore di lavoro quanto del lavoratore, entrambi spesso poco attenti.»
Sanità. Al di là del Nuovo Ospedale Tentino, che va affrontato con decisioni draconiane sostenute da tutti, cosa pensa di fare per: ridurre le liste di attesa; ridurre le dimissioni dei sanitari; favorire l’assistenza a domicilio?
«Dobbiamo realizzare velocemente il NOT e renderlo il luogo centrale e nevralgico per gli interventi chirurgici specialistici trentini.
«Al di là dei proclami che fa la nostra assessora Segnana, in cui sbandiera il primeggiare del trentino nelle classifiche fatte ad esempio da Crea e Gimbe… Se si vanno ad analizzare approfonditamente i dati si evidenzia, io me li sono letti tutti andando a riclassificare numeri e stime (che trovate sul mio sito maxmazzarella.it) … si vede come il trentino sia rispetto alle sue potenzialità retrocessa o rimasto immobile.
«Per ridurre le liste d’attesa, come azione abbiamo un piano nazionale di intervento straordinario che propone di usufruire delle strutture private per smaltire tutte le visite che abbiamo indietro e che i costi vengano interamente rimborsati, non in parte. Ipotizziamo ci voglia un anno e in questo anno si dovrebbe lavorare per ottimizzare l’organizzazione interna della sanità trentina, integrare il personale addetto.
«Sui medici di base, è chiaro come si sia favorevoli al dibattito per cui debbano ritornare centrali e soprattutto una prima linea efficace nella diagnosi del paziente. Delegare al medico di base alcune visite, come ad esempio le ecografie, aiuterebbe ulteriormente anche questo a ridurre le liste d’attesa… ma bisogna fornire gli strumenti, senza i quali è un po’ difficile.»
Tra un paio d’anni gli orsi saranno più di 200 e tutti concentrati nel Trentino orientale. Qual è la soluzione proposta dal suo partito?
«Gestire l’orso anche con abbattimenti selettivi è sempre stato possibile come descritto nel Pacobace (protocollo di gestione degli orsi scritto oltre 10 anni fa). C’è scritto tutto e bastava seguirlo.
«La superficialità di questi 5 anni ha già recato troppi danni. Abbiamo il lupo non più in
via di estinzione, va
declassificato e reso gestibile.
«Ci si svegli e ci
si attivi con Bruxelles.»
Immigrazione. È favorevole o contrario ai «campi di concentramento»? Mi perdoni se li chiamo così, ma un Centro per il Rimpatrio ci richiama antichi brutti ricordi…
«Si specula molto su questo tema. L’immigrazione è un tema che deve essere affrontato seriamente. Questa giunta ha smantellato irresponsabilmente il sistema di accoglienza.
«Per una sana integrazione è quindi fondamentale
ri-attivare i corsi di italiano, ri-potenziare Cinformi, ri-costituire il fondo
del 2.5% per la cooperazione internazionale…»
Lo facciamo il termovalorizzatore?
«Oggi è eccessivamente dispendioso far bruciare i nostri rifiuti a Bolzano e questi soldi dobbiamo utilizzarli su capitoli volti all’investimenti e non ai costi come ora accade.
«A dicembre dell’anno scorso, come azione abbiamo però osato di più e abbiamo presentato, in realtà inviato perché non ci hanno mia chiesto di presentarglielo, un progetto di fattibilità per un Gassificatore con una tecnologia denominata WTC (waste du chemical).
«Questa tecnologia innovativa, che alcuni falsamente dicono essere sperimentale, è attiva in varie parti del mondo e consentirebbe di avere emissioni ZERO ma soprattutto di produrre non solo calore ed energia, ma anche biocarburanti e idrogeno.
«Con un sistema del genere, potete capire come si potrebbe creare un sistema virtuoso per cui il rifiuto diventerebbe, indirettamente, carburante per i mezzi di trasporto.»
Un’ultima domanda. Lei ha impostato la campagna su una serie simpatica di fumetti. Che ne facciamo? Li pubblichiamo raggruppandoli in una rubrica?
«Ah ah ah! Sono contento che li abbia visti. Ho cercato di trovare un nuovo modo di comunicare in grado di veicolare contenuti e tematiche a mio avviso importanti con un po’ di intelligente ironia.
«Pur facendo tutto io, sono molto soddisfatto e mi diverte molto. Spero faccia lo stesso effetto a chi li legge ma soprattutto che porti a una successiva riflessione e un ulteriore approfondimento sui contenuti seri che produco.»
Guido de Mozzi - [email protected]