Il comitato «Il Meglio Per il Trentino» lancia Sergio Divina
Divina attacca Fugatti: «Recuperare i cinque anni persi della legislatura che si sta per chiudere, rilanciando su economia, autonomia e persone»
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Alle elezioni del Trentino del 22 ottobre 2023 è pressoché certo che tra il polo del centrodestra e del centrosinistra ci potrebbe essere anche una formazione di stampo centrista e autonomista, volta al rilancio dell’economia trentina e al recupero delle cose non fatte durante i cinque anni della legislatura che sta per terminare.
Alla fine di una partecipata riunione popolare, il Comitato «Il Meglio Per Il Trentino» ha dato mandato per corale acclamazione a Sergio Divina di studiare la possibilità di partecipare alla competizione elettorale d’autunno.
Divina non si nasconde la portata della sfida.
«Si sono persi cinque anni della legislatura stando fermi in quasi tutti i settori della società trentina, trascurando lo sviluppo dell’economia, la cura dell’Autonomia speciale e la soluzione dei problemi che assillano le persone, a partire da quello della sanità e della casa, e le imprese, a partire dalla necessità di trovare soluzioni concrete per semplificare.»
Prendendo a prestito una rappresentazione del Trentino «come una sorta di orchestra ricca di ottimi professori, ma priva di un valido direttore e di uno spartito» coniata dal roveretano Riccardo Petroni, Divina punta dritto sull’economia locale, «quella che con il gettito tributario alimenta il 90% del bilancio provinciale, economia che deve essere sostenuta, incoraggiata e agevolata nella sua crescita e sviluppo, anche occupazionale, a partire dal turismo che in Provincia è il principale motore dell’economia locale.»
Ma Divina punta anche l’attenzione sulla società e sulla maggiore equità.
«Io sono a favore di un’economia solidale, che non si dimentica dei bisognosi. Ma prima di ridistribuire le risorse bisogna produrle.
«L’autonomia speciale, comunque, non può permettersi di lasciare indietro nessuno, perché le risorse, se ben gestite, ci sono per tutti.»
Tema centrale della formazione politica che si va creando sarà la gestione e rilancio dell’Autonomia speciale, specie ora che il Patt si allea con un partito neocentralista che, da Roma, ha imposto un matrimonio di puro interesse a delle formazioni politiche che già ora mostrano preoccupanti spaccature.
«Ma il contrappasso per una forza autonomistica come il Patt è l’aver subito una decisione dei partiti romani che cozza frontalmente con il suo mai alleati con Fratelli d’Italia.»
E all’insegna del motto «Il Meglio Per Il Trentino» c’è la necessità di costruire una squadra adeguata di prime parti per eseguire al meglio lo spartito d’orchestra: «la costruiremo all’insegna delle competenze e dell’esperienza, perché abbiamo visto i risultati di una squadra di governo costruita solo con il criterio della mera fiducia personale» conclude Divina, lasciando la parola agli interventi dei pensionati con Pietro Marconi e Renzo Selber, dell’ex vice coordinatore regionale di Forza italia Gabriella Maffioletti, per chiudere con l’intervento del consigliere provinciale di Coraggio Italia, Ivano Job, che ha richiamato la necessità «di mettere al centro dell’azione politica del futuro governo provinciale le persone e le loro esigenze, valorizzando soprattutto quelle delle valli che hanno sofferto della disattenzione del governo provinciale, specie nel caso della gestione dei grandi carnivori, delle infrastrutture e dei servizi», augurando a Divina «il successo della sua iniziativa» dinanzi ai presenti in sala che si sono sciolti in un’ovazione con tanto di commozione del diretto interessato, nonostante non sia un novizio della politica.
E la cosa interessante è registrare l’effetto che ha fatto il sasso lanciato nello stagno della politica trentina, che nelle prossime ore e giorni potrebbe portare a sorprese nell’agone delle due coalizioni concorrenti di centro destra e di centro sinistra: dopo pochi minuti dalla chiusura dell’evento, sui cellulari degli organizzatori fioccavano i messaggini di congratulazione e di adesione al progetto guidato da Sergio Divina, molti dei quali provenienti dalle file dei sostenitori storici di Fratelli d’Italia, Lega e pure del Pd, tutte forze politiche che in sede locale pare avere perso il contatto diretto con la loro base, e che potrebbero accorgersi tardivamente della perdita del consenso popolare ad urne aperte.