Presentato il sondaggio effettuato da Winspoll per Vivitalia
È stata sostanzialmente l’occasione per presentare la candidatura di Sergio Divina alla presidenza della Provincia, con o senza la sua approvazione
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Sono stato chiamato a moderare la presentazione del sondaggio commissionata da Vivitalia alla società Winspoll Srl di Verona.
Ho accettato perché sono 50 anni che mi occupo di comunicazione, anche politica, con il supporto da sondaggi di opinione.
Tengo a precisare che io e il giornale che ho fondato 17 anni fa – L’Adigetto.it – (ora diretto da mio figlio Francesco) non siamo assolutamente schierati e pertanto ciò che andrò a riferire sarà puramente tecnico.
A titolo informativo, ho ricordato come funziona la legge elettorale della Provincia autonoma di Trento.
Il presidente viene eletto direttamente dai cittadini, e sarà il candidato alla presidenza che prenderà anche un solo voto in più degli altri.
Se l’eletto prende meno del 40% ha il premio di maggioranza minimo, che dà alla maggioranza di 18 seggi, compreso il presidente.
Se il presidente prende più del 40%, il premio di maggioranza sale a 21 seggi, compreso il presidente.
A garanzia delle minoranze è previsto inoltre che alla coalizione del Presidente non siano comunque assegnati più di 24 seggi, compreso quello del Presidente.
Questo sistema consente al presidente eletto di formare la giunta non appena proclamato ufficialmente, cioè subito.
Bolzano, tanto per fare un paragone, dove il presidente viene eletto dal Consiglio, l’anno scorso ha perso sei mesi.
Affrontiamo i sondaggi
Come si sa, i sondaggi possono essere realizzati sempre, anche la vigilia delle elezioni, ma le risultanze non possono essere pubblicizzate negli ultimi 15 giorni che precedono le elezioni.
Questo perché la conoscenza dei risultati può scostare la scelta dei votanti.
Per spiegare questa scelta di legge, basti pensare che quando la gente conosce i risultati delle elezioni, se potesse tornare indietro, cambierebbe il voto.
Ma, sapendolo, più di un soggetto canaglia ha manipolato i risultati nel modo che gli faceva più comodo. Di qui il divieto.
I sondaggi sono attendibili quando il segmento di estrazione rappresenta effettivamente il target di riferimento, quando il numero delle interviste è proporzionato e quando i tempi di somministrazione sono brevi.
Il sondaggio di cui parliamo è corretto.
Il campionamento ha rispettato la popolazione trentina dai 18 anni in su, ponderata per genere.
Le interviste sono state somministrate dall’11 al 14 luglio.
I sondaggi validi sono stati 850 (1.894 hanno rifiutato di rispondere - corretto).
Le risultanze di questo sondaggio
Il partito Fratelli d’Italia risulta essere il primo partito provinciale con il 20% dei suffragi.
Il Partito democratico del Trentino è il secondo, con il 18%.
A seguire troviamo il PAT con l’11%.
Poi Lega Salvini col 10%.
Il M5S il 7%.
Le altre percentuali si leggono nelle slide visibili a questo link.
Precisiamo però che quando si parla di soggetti che non c’erano alle elezioni precedenti è difficile ottenere una risposta attendibile.
Le caratteristiche che dovrebbe avere il presidente
Chiedendo quali caratteristiche dovrebbe avere il presidente da votare, quasi la metà degli intervistati chiede «credibilità ed empatia» (42%).
Il 25% attribuisce il merito all’esperienza economica e amministrativa la dote migliore.
L’esperienza politica – da notare – è richiesta solo dal 13% degli intervistati. Non è considerata un vantaggio.
La capacità di fare squadra va al 12%, mentre l’autorevolezza e il carisma scivolano all’ultimo posto con l’8%.
I candidati preferiti
Sulla base delle caratteristiche indicate qui sopra, gli interpellati hanno dato lo stesso peso a Fugatti e a Divina (entrambi il 25% dei suffragi).
A Seguire troviamo Valduga col 18% e la Gerosa con l’8%.
Il 12% non vuole nessuno di questi.
E qui annotiamo la prima incongruenza. Che senso ha chiedere quale partito si preferisce, se poi si domanda quanto viene gradito un candidato che non appartiene a nessuno di questi partiti?
Molto probabilmente chi ha commissionato il sondaggio ha inserito Divina senza alcun filtro.
Il questionario chiede anche quanto possa pesare sulla figura di Valduga la condanna di primo grado: il 57% ritiene che la condanna possa pesare sulla sua scelta.
Alleanze
Il 48% ritiene valida l’alleanza PATT - Fugatti, mentre il 41% non la ritiene vincente. Insomma siamo lì lì.
Per gli elettori di centrodestra, il più interessante risulta essere Sergio Divina (49%), seguito da Maurizio Fugatti (39%) e Francesca Gerosa (12%).
Ripetiamo che la variabile Divina è stata inserita per screditare Fugatti.
Il solo 12% attribuito alla Gerosa cozza con il 20% del suo partito. Di certo però, i voti di Fugatti con quelli della Gerosa portano alla notevole maggioranza del 51%.
Per gli elettori del centrosinistra il problema non si pone perché il candidato scelto è unico.
Conclusione
Per concludere, a nostro parere, il sondaggio è stato finalizzato alla promozione di Sergio Divina alla candidatura della Provincia e, aspetto non da poco, a convincere lo stesso Divina a fare il gran passo.
Divina, a detta dei promotori, candiderebbe senza l’appoggio di un partito e potrebbe farcela attingendo a Fratelli l’Italia e soprattutto agli indecisi.
La nostra idea è che di fronte alla assai probabile vincita del centrodestra, sia scattato l’assalto alla diligenza.
Logica vorrebbe che Fugati svolgesse il suo secondo (e per legge ultimo) mandato, mettendo a frutto l’esperienza maturata nei primi cinque anni.
La Gerosa potrebbe entrare nell’esecutivo e, dopo l’esperienza di cinque anni, tentare la via della sua presidenza.
Quella di Sergio Divina ci pare una variabile impazzita. Ma in politica tutto è possibile.
Guido de Mozzi – [email protected]