Quando l’Autonomia è un’opinione – Di Guido de Mozzi
La senatrice Biancofiore sostiene che deve essere Roma a decidere sulle provinciali trentine... Chapeau!
I nostri lettori conoscono il nostro principio, per cui la politica - tolte le variabili impazzite - è una scienza esatta.
Le grandi manovre vedono il centrosinistra che si sta compattando per proporre il sindaco Francesco Valduga alla candidatura di presidente della Provincia.
Il centrodestra, arricchito dall’adesione del PATT, dovrebbe riproporre il presidente uscente Maurizio Fugatti.
E, sic stantibus rebus, la vittoria dovrebbe arridere a Fugatti.
Ma è qui che si inserisce una considerevole variabile impazzita: Francesca Gerosa di Fratelli d’Italia che si propone al posto di Fugatti.
Francesca Gerosa sostiene che la segreteria nazionale le ha chiesto di candidare e lei ha accettato.
Non solo, per sostenere la candidatura di Gerosa la senatrice Michaela Biancofiore ha precisato che «deve essere Roma a decidere sulle provinciali trentine».
Ovviamente sarebbe un suicidio, perché Fugatti non intende mollare e - separati - perderebbero entrambi, esattamente come persero le elezioni scorse il PD e il PATT disuniti.
La nostra è una semplice osservazione. Dal punto di vista giornalistico non ci importa che vinca la destra o la sinistra.
Ma dal punto di vista istituzionale dobbiamo evidenziare l’ossimoro della situazione creata da Fratelli d’Italia.
Come si può parlare di Autonomia se si comincia col piede sbagliato?
Se si parte dal concetto che non devono essere i Trentini a decidere la propria politica, dobbiamo decidere che cosa intendiamo per Autonomia.
L’Autonomia non è un’opinione. O c'è o non c'è.
GdM