Regionali, nulla di nuovo sotto il sole: vince la destra
Il crollo dell’affluenza alle urne è dovuto proprio al fatto che il risultato era scontato
Tutto è andato come da previsioni. In Lombardia è stato confermato Attilio Fontana, in Lazio è stato eletto Francesco Rocca. Entrambi esponenti del Centrodestra e hanno ottenuto più del 50%.
In Lombardia Fratelli d’Italia ha acquisito altri voti, portandosi al 25,18%. La Lega recupera e ottiene il 16,52%. Forza Italia consolida il 7,23%
Il centrosinistra non avrebbe vinto neanche se avessero votato compatti per un candidato unico.
Il PD ha mantenuto le posizioni, confermandosi secondo partito del Paese con il 21,83%. Il Movimento 5 Stelle crolla al 3,93%.
Perfino il Terzo Polo annaspa: l’operazione Moratti è stata una mossa sbagliata, persa in partenza. In tutto ha ottenuto il 5.30% della Lista Moratti e il 4,25% di Azione e Italia Viva.
In Lazio Fratelli d’Italia ottiene nientemeno che il 33,62%. La Lega ha avuto l’8,49%, superando di poco Forza Italia col suo 8,44%.
Il PD ha raccolto il 20,25%. Azione-Italia Viva il 4,88%.
Il Movimento 5 Stelle ha raggiunto l’8,55%.
Anche in questo caso il centrosinistra non avrebbe fatto nulla anche con un candidato unico.
L’altro dato, prevedibile anche questo, è stato il crollo dell’affluenza al voto.
Due sono le logiche che portano a questo fenomeno. La prima è che la vittoria del centrodestra era scontata e pertanto gli elettori non erano stimolati ad andare a votare. La massima affluenza si ottiene quando si hanno due parti o due candidati fortemente in concorrenza tra loro.
La seconda è che gli elettori che non si riconoscevano più nei loro partiti non hanno voluto cambiare voto, preferendo non votare.
Insomma, non è in gioco la democrazia, ma la fiducia nei politici. E finora solo la Meloni ha dimostrato di essere un Uomo di Stato.
GdM