Parliamo dei tre provvedimenti immediati del Governo Meloni

L’innalzamento dei contanti, la concessione delle autonomie differenziate, la depenalizzazione dei sanitari no-vax

Giorgia Meloni si sta muovendo bene, nonostante i due partiti instabili che sostengono Fratelli d’Italia.
Il suo programma è piaciuto agli Italiani, adesso vediamo se ce la fa a realizzarlo.
Intanto affrontiamo tre problematiche messe sul campo proprio da loro, l’innalzamento del limite massimo dei contanti prelevabili, la concessione delle «autonomie differenziate» e la depenalizzazione dei sanitari no vax.
 
Quanto all’innalzamento della soglia dei contanti da 1.000 a 5.000 euro, ci pare una decisione accettabile.
Primo perché il malaffare non si fa con 5.000 euro. Secondo, vohgliamo richiamare un aneddoto finanziario popolare. In lingua trentina.
«Lu no ’l stàga a preocupàrse per il pagamento. Quel che conta l’è che el porta i soldi quando el vèn a tòrse la vaca
C’è ancora un vasto settore che ha bisogno di contanti. In buona fede e che può essere tenuto sotto controllo.
Il lato penoso della questione sta nel fatto che buona parte dei cittadini in questo momento fa fatica ad avere in tasca 20 euro… Quindi non riesce a darsi ragione di un limite che… riguarda solo i «ricchi».
Insomma, si poteva attendere un momento migliore per innalzare il tetto massimo dei contanti. Che fretta c'era?
 
L’istituzione delle autonomie differenziate è un passo che noi predichiamo da sempre.
Ma, intendiamoci bene, non significa affatto che una regione ricca possa tenere il gettito fiscale tutto per sé. Da quel punto di vista non cambia nulla.
Quello che cambia è che la regione che ottiene l’«autonomia differenziata» può gestire da sola le proprie competenze. Che verranno passate agli enti locali un po’ alla volta, man mano che dimostrano di essere in grado di gestirsi bene.
Ma allora cosa cambia? Moltissimo, perché «lavorando sul proprio» le cose vanno molto meglio. Si spende meglio, si danno maggiori servizi, si agisce con la massima agilità e velocità senza attendere lo Stato centrale.
Il Trentino e l’Alto Adige lo hanno dimostrato: non sono più bravi di altri, sono solo più responsabilizzati.
 
Quando alla depenalizzazione dei sanitari no-vax, noi abbiamo sempre criticato ogni norma che impediva ai lavoratori di lavorare. Lo abbiamo trovato anticostituzionale in una «Repubblica fondata sul lavoro».
Certamente non va abbassata la guardia, magari la mascherina può essere ancora fortemente suggerita nei punti critici, ma qualsiasi cosa deve essere fatta per prevenire e non per reprimere.
Questo vale anche per gli ultra cinquantenni multati perché non hanno voluto vaccinarsi.
Noi siamo certi che il vaccino abbia salvato migliaia di persone ma, dato che la medicina non è matematica, quei pochi non hanno voluto vaccinarsi avevano il diritto di non farlo a loro rischio e pericolo.
A termini di Costituzione, la salute è un diritto esclusivo del singolo individuo. Lo stato però, sempre a termini di Costituzione, può imporre provvedimenti volti a preservare la salute pubblica in momenti critici come quello non ancora passato del Covid-19.
Però, sempre a termini di Costituzione, lo Stato ha l’obbligo di risarcire coloro che sono stati danneggiati dal vaccino reso obbliogatorio.
E non ci risulta che sia mai stata emessa una sentenza che abbia obbligato lo Stato a risarcire qualcuno che abbia avuto problemi generati dai vaccini.

GdM