Verso le elezioni politiche del 25 settembre

I sondaggi rilevano una leggera crescita del centrodestra, con Meloni presidente

Con l’accordo Calenda-Renzi, il quadro generale si sta facendo più chiaro.
In sostanza ci troviamo di fronte a quattro proposte elettorali: il centrodestra, il centro, il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle.
Il centrodestra è formato da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, più altre piccole formazioni schierate con loro. Il loro simbolo riporta i nomi dei tre leader, scritti sul tricolore. Sarà proposto alla presidenza del Consiglio il leader che prenderà il maggior numero di voti.
Il centro è formato dall’alleanza dei due partiti di Renzi e Calenda, Azione e Italia Viva, il cui simbolo riporta i due logotipi originali e con il solo il nome di Calenda. Il quale è anche leader della coalizione.
Il centrosinistra è formato da PD, Verdi, più Europa, Sinistra Italiana e Di Maio. La lista, denominata Democratici e Progressisti, fa capo evidentemente a Letta, il quale dovrà comunque fare i conti con gli altri leader. Il candidato alla presidenza è Carlo Cottarelli.
Il Movimento cinque stelle correrà da solo, senza alleati. Il leader Giuseppe Conte ha conservato la regola del limite dei due mandati, che ha sbarrato la porta alla ricandidatura di big come Fico e Raggi. Non ci sarà il ritorno di Alessandro Di Battista.
 
La campagna elettorale è partita da tempo, e dobbiamo dire che è partita male.
Letta invoca lo spauracchio di un presidente del consiglio di destra come Giorgia Meloni, che a sentire lui potrebbe addirittura «mettere a rischio la stessa costituzione italiana», e che comunque l’Europa avrebbe «paura di questa eventualità». Francamente ci sembrano argomenti di chi è disperato.
Il centrodestra sta facendo promesse allettanti al punto da renderle poco credibili. La riduzione delle tasse e l’aumento delle pensioni fanno gola a tutti, ma tutti si domandano con quali risorse potranno mantenere tali promesse. La stessa Meloni ha invitato i colleghi di fare solo promesse realizzabili.
Il centro di Calenda Renzi appena costituito spera che il centrodestra da solo non riesca a raggiungere la maggioranza, nel qual caso potrebbero fare l’ago della bilancia e proporre il ritorno di Draghi. Il tutto è abbastanza improbabile e in tutti i casi ci pare impossibile che Draghi non sia interessato a formare altri governi. Il suo prossimo incarico sarà al Quirinale.
Il Movimento 5 Stelle insiste a portare avanti i programmi che il governo Draghi aveva bocciato e critica il PD che non lo vuole più.
 
Ed ora veniamo all’ultimo sondaggio, ricordando che a un mese dalle elezioni si potranno fare ancora i sondaggi, ma sarà vietato pubblicarne i risultati. Questo perché in passato qualcuno ha manovrato i sondaggi per spaventare gli elettori.
Oggi come oggi è sempre il centrodestra in vantaggio, con tendenza a crescere. Fratelli d’Italia otterrebbe il 24,2% dei voti. La Lega avrebbe il 14%, Forza Italia l’8,9%. Il 33% degli intervistati esprime gradimento all’idea della Meloni presidente.
Il centrosinistra è in calo, con il PD stabile che otterrebbe il 22,3 dei voti, poco meno di Fratelli d’Italia. Sinistra italiana/Europa Verde si attesta al 3,9% (-0,1%).
In leggera crescita il Movimento 5 Stelle, con il 10,6%.
Quando è stato svolto il sondaggio Calenda e Renzi non erano ancora compagni di viaggio e i loro pertiti registravano il 2% e il 2,2%. Secondo gli osservatori, insieme i due partiti potrebbero quasi raddoppiare, ma sono teorie giornalistiche.
Sono leggermente aumentati gli italiani che dichiarano di andare a votare di sapere per chi lavorare: il 60%.
Del restante 40%, almeno la metà è certa di non andare a votare.

GdM