Domenica 12 giugno si vota per i referendum sulla Giustizia
Il voto è valido solo se raggiunge il 50% più 1 degli aventi diritto. Ma stavolta il Paese vota anche per le Amministrative e si recherà alle urne
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Domenica 12 giugno si vota per i referendum sulla Giustizia.
Il nostro giornale ha cercato di spiegare in maniera chiara i cinque quesiti in discussione.
Il primo, il numero 1, propone l’abolizione della Legge Severino. La scheda è di colore rosso.
Il secondo propone di modificare le misure cautelari prima del processo. La scheda è di colore arancione.
Il terzo chiede che vengano separate le carriere dei giudici inquirenti da quelli giudicanti. Colore giallo.
Il quarto vuole modificare la composizione dei Consigli che giudicano la professionalità dei giudici. Grigio.
Il quinto si propone di modificare le norme in materia di elezioni del Consiglio Superiore della Magistratura. Scheda di colore verde.
L’Adigetto non ha riportato il parere dei vari partiti sul tema di questi referendum, ritenendo che tali decisioni non dovrebbe essere suggerite dai vari partiti ma dal buonsenso di ognuno di noi.
Ognuno della redazione de L’Adigetto ha idee precise sull’espressione di voto, sa cosa votare. Ma ce ne siamo ben guardati di esprimere suggerimenti, valutazioni, consigli.
Sui referendum incombe l’ombra del quorum. Se i votanti non raggiungono il 50% più uno degli aventi diritto al voto, i referendum non passano, qualunque sia il risultato.
Il non andare a votare infatti è da anni divenuto il modo più comodo per esprimere la propria contrarietà ai referendum.
I risultati di una materia così delicata, tuttavia, verranno presi in considerazione dal Parlamento, che potrà eventualmente orientare a tali risultanze la riforma della Giustizia.
In Trentino si va a votare solo per i referendum, ma per la maggior parte del resto del Paese si vota anche per le elezioni amministrative.
Gli aventi diritto al voto dunque saranno ben oltre il 50% più uno.
Ma va precisato che chi va a votare può dire alla commissione che intende votare solo per le amministrative, oppure per una sola parte dei quesiti referendari.
In questo caso sì l’astensione al voto avrà un valore reale.
Come abbiamo detto, i Trentini non voteranno per le amministrative. Vedremo quindi quale sarà lo scarto con le regioni in cui si vota anche per le comunali.
Speriamo di non fare brutta figura.