Mario Raffaelli eletto segretario di «Trentino in Azione»
«Un anno di tempo per trovare un volto nuovo e giovane per la sfida del 2023»
Oggi si è tenuto il primo convengo di Trentino in Azione, che ha provveduto all’elezione di Mario Raffaelli alla segreteria, promotore del movimento stesso.
Il convegno si è svolto virtualmente, cioè a distanza, mentre in presenza c’erano, oltre a Raffaelli, anche il consigliere provinciale Ugo Rossi e il sindaco di Trento Franco Ianeselli.
Come si sa, Rossi ha lasciato il PATT da un anno per aderire al partito di Calenda, che a livello nazionale porta il nome di «Azione».
Nel frattempo il lavoro a livello politico è stato intenso, in vista delle elezioni del 2023. E oggi è il primo gradino di una certa importanza.
Come ha detto lo Ugo Rossi nel suo intervento di oggi, tornare al voto provinciale «dopo la parentesi della Lega», non sarà come riaccendere la luce dopo che la si è spenta per un po’ di tempo.
Non è più pensabile che il candidato alla presidenza della Provincia venga eletto nelle primarie.
Quattro anni fa il centrosinistra ha perduto le elezioni proprio perché c’era stata la rottura tra PD e PATT. Rossi aveva di diritto l’onere di ricandidarsi alla presidenza della Provincia, ma il PD del Trentino lo aveva messo in discussione.
In una seduta del partito la fronda contro di lui, guidata da Donata Borgonovo Re, aveva portato alla frattura. E a quel punto era matematico che avrebbero vinto le elezioni la Lega e i suoi alleati.
Questo, secondo Rossi e Raffaelli, non deve più accadere e pertanto questo anno e mezzo che manca per le prossime elezioni provinciali dovrà essere impiegato per trovare la quadra tra i partiti che oggi sono all’opposizione.
Il nuovo candidato, dice Raffaelli, dovrà essere un volto nuovo, un giovane. Ne è esempio il sindaco di Trento (presente al congresso, come abbiamo detto), che è stato eletto senza aver militato nei partiti che lo hanno candidato.
E non è escluso che possa essere lo stesso Ianeselli a farsene carico. Ma, attenzione, oggi questa ipotesi non stata neppure sfiorata.
Rossi è convinto di poter contare sull’appoggio del suo ex partito, il PATT. Quindi gran parte del lavoro andrà fatto per convincere i democratici.
Per avviare la macchina politica e spingerla in questa direzione, il convegno ha provveduto a eleggere il Consiglio direttivo.
Di seguito i nomi.