Gli sviluppi imprevedibili della crisi del Movimento 5 Stelle
La lite tra Grillo e Conte potrebbe mettere in seria difficoltà i Democratici sia in vista delle amministrative che dell'elezione del Presidente della Repubblica
La lite tra Grillo e Conte sembra destinata a non giungere a una soluzione pacifica e, anzi, si fa sempre più concreta la possibilità di una scissione del Movimento 5 Stelle.
Grillo vuole mantenere il ruolo di leader della sua creatura e per farlo non ha esitato a ridicolizzare l’ex premier Conte.
Conte, come prevedibile, mantiene la sua rotta, forte di un notevole appoggio che ha coltivato presso i parlamentari pentastellati.
Grillo, più per fare un dispetto a Conte che per recuperare i codici originali, ha addirittura riesumato la Piattaforma Rousseau. Vuole invitare gli iscritti a esprimersi sulla leadership col vecchio sistema.
Crimi, capo politico per anzianità e non per elezione, ha reagito avviando le azioni necessarie per giungere alle elezioni del Comitato Direttivo. Ha inviato una circolare via mail per sollecitare la presentazione delle candidature.
Quindi non ha invitato a esprimersi direttamente tra i due contendenti alla guida del movimento, ma sta costruendo un organismo politico più ristretto che poi proceda a una scelta finale. Dove verosimilmente si troverà anche lui.
Ma è significativo che Crimi abbia organizzato il sondaggio con uno strumento diverso dalla Piattaforma Rousseau, come richiesto dal garante. Si tratta di una nuova piattaforma di voto elettronico sviluppata da una società specializzata.
Scelta che potrebbe portare ulteriori argomenti di lite, dato che i contrari negheranno la validità del risultato.
Come abbiamo accennato nell’articolo precedente, una eventuale scissione potrebbe divenire pericolosa per il PD che contava sull’appoggio del movimento alle prossime elezioni amministrative.
Se nella maggioranza che sostiene Draghi continueremo a vedere tutti i partiti anche dopo un’eventuale scissione dei Pentastellati, Letta potrebbe trovarsi a negoziare con due anime diverse dello tesso Movimento. Qualcuna più a destra e qualcuna più a sinistra.
Draghi riuscirà a fare il suo lavoro nonostante queste baruffe chiozzotte, ma il primo e vero scontro epocale lo si avrà quando il parlamento verrà chiamato a eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
Con la prospettiva di maggioranze ad assetto variabile, tutte le opzioni saranno possibili.