Su Youtube va in onda la sceneggiata di «Grillo sparlante»

Il fondatore del Movimento 5 Stelle ha registrato un intervento di quasi due minuti per difendere suo figlio accusato di stupro di gruppo

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Cliccando l’immagine a pié di pagina si avvia l’intervento che Beppe Brillo ha registrato e caricato sul suo canale di Youtube.
Con la sua solita carica di violenza, attacca la magistratura che in due anni non è riuscita a rinviare a giudizio suo figlio Ciro e i presunti complici di quello che è stato definito «stupro di gruppo».
«Ormai sono due anni, sono stufo. Se dovete arrestare mio figlio, perché non ha fatto niente, allora arrestate anche me perché ci vado io in galera.»
«Mio figlio è su tutti i giornali come uno stupratore seriale insieme ad altri tre ragazzi. Voglio chiedervi, voglio una spiegazione sul perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio, non sono stati arrestati. Perché non li avete arrestati?»
 
Va da sé che i genitori della ragazza hanno subito replicato allo sfogo di Grillo. «Siamo distrutti. Il tentativo di fare spettacolo sulla pelle altrui è una farsa ripugnante. Cercare di trascinare la vittima sul banco degli imputati, cercare di sminuire e ridicolizzare il dolore, la disperazione e l’angoscia della vittima e dei suoi cari sono strategie misere e già viste.»
A Grillo è arrivata, via social, la solidarietà di Alessandro Di Battista: «Sei un papà e ti capisco. Spero che tutto si possa chiarire e alla svelta. Immagino siano stati due anni difficilissimi. Coraggio Beppe».
Sull’altro fronte citiamo due interventi. Il leader leghista Matteo Salvini rileva come «da Grillo il garantismo sia a giorni alterni. Il sabato Salvini è colpevole, il lunedì suo figlio è innocente».
La Boschi ha accusato Grillo di aver offeso le donne oggetto di violenza: «La difesa del figlio? Si vergogni, fa torto a tutte le donne vittime di violenza».
 
A monte di tutto stanno due aspetti che desideriamo rilevare.
Il primo è che qualsiasi persona oggetto di indagine penale deve essere considerata innocente fino all’eventuale condanna definitiva. Il più delle volte invece si avvia una spirale mediatica devastante. È una condanna a priori. Se poi l’indagato viene assolto, nessuno sarà mai in grado di risarcirgli il danno morale provocatogli.
Il secondo è che proprio il Movimento 5 Stelle è sempre stato intransigente nei confronti di persone raggiunte da avvisi di garanzia. È stato un grido di battaglia del movimento, come se nel giustizialismo aprioristico ci fosse la soluzione al malaffare della politica.
Ora, Grillo che passa dall’altra parte della barricata e grida allo scandalo di una magistratura «inefficiente» e di una stampa «prezzolata», fa cascare uno dei pilastri del movimento.