Crisi di governo, il primo giro di Fico si è concluso
Adesso il presidente della Camera ha riconvocato i componenti della maggioranza uscente per conoscere le loro condizioni per riprendere i lavori
Il presidente Fico, incaricato a verificare se esista ancora una maggioranza in Parlamento, ha completato il primo giro di consultazioni, prendendo atto che tra i partiti componenti la vecchia maggioranza esiste la volontà di rimettersi insieme.
Ovviamente i dissidi di fondo sussistono ancora e il suo compito nel secondo giro di consultazioni è quello di raccordare la volontà di tutti. Il che non è una cosa semplice.
Grillini, Leu e PD sono del parere di confermare Conte alla guida del governo, mentre Renzi ha precisato che il raccordo lo vuole sui programmi e non sulla persona. Come dire che in ultima istanza Italia Viva può anche accettare Conte, a patto però che per contro vengano accettate le proprie istanze, quelle che avevano portato alla rottura e alla crisi di governo.
La cosa non è così semplice, sia perché non tutti i Grillini intendono riallacciare con Renzi, sia perché le condizioni poste dai Renziani sono dure da accettare. Il Recovery plan può essere aggiustato, ma accettare il MES e cambiare la riforma della Giustizia potrebbero risultate problemi insormontabili.
Infine c’è anche Conte, che aveva espresso giudizi perentori nei confronti di Renzi (mai più con lui). Il premier uscente potrebbe non accettare di guidare un esecutivo con Italia Viva. Nel qual caso si troverebbe un nuovo presidente e a Conte - così si dice – potrebbe essere affidato il Ministero degli Esteri.
Nomi per questa seconda opzione ne vengono fatti, ma tutti improbabili. Tra le ipotesi fatte si avanzano nomi di donne, come la ex presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia e l’attuale Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Non abbiamo nulla contro le donne, sia ben chiaro, ma in questo momento cruciale ci pare rischioso incaricare persone che, per quanto titolate, non hanno esperienza di governo.
Naturalmente esiste sempre la possibilità che non venga trovato un accordo, nel qual caso si andrebbe verso l’incarico a un presidente non politico e, in ultima analisi, alle elezioni anticipate.
Un governo di scopo potrebbe sì essere presieduto da Cartabia e da Lamorgese, ma sarebbe comunque a termine.
I nomi eccellenti (che Berlusconi sarebbe pronto ad appoggiare) al momento si sono tirati fuori.
Insomma, stiamo a vedere cosa accade entro martedì e poi si potrà conoscere il destino di questa Legislatura.
Ma, come abbiamo detto cinicamente più volte, l’accordo lo troveranno perché in caso di elezioni anticipate la maggior parte dei componenti dell’attuale maggioranza non verrebbe rieletta.
GdM