Verso le elezioni amministrative di Trento – Di Damiano Luchi
Intervista al dottor Andrea Merler della lista Rinascimento Trento in corsa per il candidato sindaco Marcello Carli
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Molte le candidature ancora Top Secret per la lista Rinascimento Trento a sostegno del candidato Sindaco Marcello Carli.
Tuttavia è confermata nel capoluogo la candidatura di Andrea Merler, 50 anni, nato a Trento dove risiede.
Merler è coniugato con Jessica e ha tre figli Davide di 25 anni, Camilla di 17 anni e Cecilia di 15 anni.
Laureato in giurisprudenza, è funzionario tecnico-sanitario dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Ha conseguito il master di secondo livello in strategie organizzative e di innovazione nella Pubblica Amministrazione ed è docente presso il Polo Universitario delle Professioni Sanitarie di Trento e in corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro per operatori, imprenditori e professionisti.
Merler non è certo un novizio della politica, si è sempre riconosciuto nel popolarismo europeo e ha dapprima aderito alla Margherita, e nel 2008 all’Unione per il Trentino dove è anche stato eletto membro del Parlamentino provinciale dal 2015 al 2018.
Ha però scelto di dimettersi da tutti gli incarichi di partito nel marzo 2018 ritenendo ormai incompatibile la linea politica dell’UPT con i propri valori, ideali e con gli interessi generali della Comunità trentina.
Perché ora ha deciso di rimettersi in gioco con la Lista Rinascimento Trento a sostegno di Marcello Carli?
«Il Covid ha cambiato tutti noi e ho sentito l’esigenza di mettere a disposizione della mia città le importanti esperienze maturate nell’ambito lavorativo dove ho potuto sempre stare a contatto con professionisti e imprese di tutti i settori produttivi.
«Ho scelto di candidarmi perché credo che l’attuale bipolarismo sia evidentemente troppo sbilanciato agli estremi e io ho sempre ritenuto fondamentale un equilibrio politico che oggi pare essere dimenticato da chi interpreta la politica come un paracadute o un modo per essere ancora centrale anche se é già stato protagonista per tanti anni del governo amministrativo della Città.
«La Lista civica Rinascimento per Trento è il giusto di esperienza e di innovazione che prova ad interpretare i bisogni emergenti della comunità e a rilanciare l’azione amministrativa con persone che provengono dalla società civile».
Quali sono le priorità che lei vede per lo sviluppo della città?
««La sicurezza, lo sviluppo urbanistico e il ruolo delle dodici Circoscrizioni sono certamente temi fondamentali.
«Sulla sicurezza bisogna affermare che il problema esiste e non bisogna far finta di nulla. Io penso che non siamo ovviamente nelle condizioni di altre metropoli italiane, ma non bisogna sottovalutare la situazione.
«Bisogna trovare le condizioni per una forte sinergia tra Comune e Forze di Polizia per garantire l’ordine pubblico, installando o implementando la videosorveglianza continua in alcuni punti critici della città ormai noti a tutti.
«Il problema credo però si possa risolvere o perlomeno attenuare con il controllo sociale diffuso richiamando i trentini a vivere le nostre bellissime piazze attraverso iniziative culturali, musicali, teatrali. Una città universitaria che accoglie migliaia di studenti non deve essere vissuta come ostile o bigotta, ma aperta al confronto generazionale.
«I giovani vanno coinvolti, non emarginati o pensare di isolarli nelle biblioteche per studiare.
«Ci sono componenti di rilassamento e divertimento tipici del periodo universitario che servono anche a scaricare lo stress da studio e da esami e che non deve scandalizzare nessuno.
«L’urbanistica deve diventare come nel periodo di governo della città del Sindaco Goio la sfida del futuro.
«La pianificazione attenta del territorio richiede l’adozione ragionata di un nuovo Piano Regolatore Generale.
«Non bastano più le sole varianti, dobbiamo avere il coraggio di immaginare la città a medio - lungo termine coinvolgendo gli Ordini professionali e se servirà anche esperti di urbanistica provenienti da altre realtà.
«Le istanze dei privati devono essere valutate e analizzate in un’ottica di sviluppo economico e di tutela del territorio, ma contemperando le due esigenze.
«Questo deve fare la politica.
«Per fare un esempio di strategia urbanistica voglio citare lo Stadio Briamasco che era ubicato in un’area industriale vicino alla ex Michelin e che oggi si trova totalmente decontestualizzato e dovrebbe essere spostato a Sud della città.»
Per eseguire l’opera con i relativi parcheggi bisogna però pensare ad un coinvolgimento degli investitori privati che potrebbero finanziare l’opera in project financing.
«Uno stadio moderno deve essere pensato come quello di Torino della Juventus che abbina il calcio a tutta una serie di servizi ai tifosi e apre finalmente le porte alle famiglie e ai bambini. Il mio sogno è che una città come Trento possa avere una squadra di calcio nella massima serie oppure anche in una categoria inferiore, ma per realizzarlo occorre investire o trovare soggetti privati disposti a farlo. Il Trentino è un brand importante anche nel calcio professionistico e abbiamo dimostrato in altre discipline sportive di poter essere centrali anche a livello nazionale.
«Sulle Circoscrizioni va aperto un confronto con i territori per capire come ripensare il loro ruolo e le competenze assegnate. Bisogna evitare, come invece è avvenuto nel periodo di prorogatio dovuto al Covid-19, forzature del Consiglio Comunale nell’adozione di provvedimenti importanti come la variante al PRG.
«Sono rimasto amaramente sorpreso e ho espresso pubblicamente il mio convinto sostegno ai Consiglieri e alla Presidente della Circoscrizione di Gardolo.
«Devo dire che hanno avuto molto coraggio e con le loro dimissioni collettive hanno posto un tema politico fondamentale nei rapporti futuri tra Comune e Circoscrizioni che mi impegnerò certamente a portare avanti nel caso in cui venissi eletto in Consiglio comunale.»
Sanità: è d'accordo sulla costruzione del NOT?
«Ultimamente si è parlato più delle scelte professionali del Direttore Generale dell’APSS e si è perso di vista che il Nuovo Ospedale Trentino (N.O.T.) è ancora fermo.
«Lo stesso D.G. ha dichiarato che il NOT è una necessità per lo sviluppo della sanità trentina. Io sono d’accordo, l’Ospedale Santa Chiara è ormai obsoleto e continua a drenare risorse per gli adeguamenti necessari e per garantire la sicurezza dei pazienti e degli stessi operatori sanitari.
«Dobbiamo assolutamente costruire il NOT che peraltro andrebbe a creare un volano importante per il settore delle costruzioni e per le imprese trentine.»
Commercio: è favorevole alle chiusure domenicali?
«La norma provinciale appena approvata ha certamente una componente di risposta ai lavoratori del commercio. Il punto è che non era il periodo giusto perché il Post-Covid è ancora da valutare sotto il profilo dell’impatto economico e di tenuta delle nostre imprese.
«La competenza non è ancora della Provincia perché è necessaria la norma di attuazione dello Statuto di Autonomia.»
«Io avrei aspettato e mi sarei confrontato apertamente con tutte le parti sociali.
Una cosa è certa le Regioni vicine alla nostra ragionano in maniera diversa sulle aperture domenicali e la mobilità è ormai alla portata di tutti. Anche in questo caso serve contemperare la conciliazione lavoro-famiglia e aspetti economici.
«La politica non deve avere fretta, ma decidere in modo consapevole valutando l’impatto delle scelte o si rischia solo di fare danni all’economia trentina che non ci possiamo permettere.»
Donne in politica: cosa ne pensa?
«Personalmente non credo alle quote rosa, ma mi rendo anche conto che sono necessarie.
«Credo che tutte le donne abbiamo un ruolo fondamentale nella società e devono averlo anche in politica.
«Sono preoccupato per il fatto che la crisi dovuto al Covid rischia di colpire soprattutto le donne e le famiglie e questo la politica non può permetterlo.
«Ecco perché è importante che anche le donne si impegnino in politica e so che non è affatto facile, soprattutto in questo momento storico dove la donna molte volte deve scegliere tra i figli e il lavoro. I servizi di cura all’infanzia, i nidi, le scuole materne e la scuola sono fondamentali ed essenziali.
«Purtroppo siamo ancora in una fase di grande indecisione per il futuro scolastico dei nostri figli.»
Che ne pensa del lavoro svolto su Trento dal Sindaco Andreatta nel suo ultimo mandato?
«Il Sindaco Andreatta ha subito avuto grandi difficoltà con le scelte per la nuova Giunta. Troppi consiglieri avevano appetiti per i posti di assessore. Basti ricordare le prese di posizione di Panetta e di Castelli fuoriusciti dalla maggioranza per aderire al gruppo misto.
«Andreatta ha scelto già dal 2015 la strada più complicata, dando fiducia a due assessore non elette. Poco prima delle elezioni provinciali del 2018 ha fatto un ulteriore errore storico, con l’ennesimo rimpasto, esautorando il Cantiere Civico Democratico e sfiduciando il Vice-Sindaco Paolo Biasioli.
«Ha tradito chi gli aveva consentito di vincere le elezioni nel 2015 al primo turno e ha spostato il baricentro della coalizione nettamente a sinistra. Come avevo avuto modo di dire allora, una brutta pagina politica e una scelta incomprensibile e non condivisibile.
«Non so se questa decisione sia stata dettata dalla precisa volontà politica di demolizione dell’area di centro, ma devo dire che, di fatto, questo gli è riuscito fin troppo bene.
«La coalizione che sostiene l’ex Sindacalista della CGIL Ianeselli è nata in continuità con quella precisa linea politica, è oggettivamente sbilanciata a sinistra e lo spazio politico per il centro mi pare veramente modesto.
«Non basterà certo la candidatura di riparazione di un notaio democristiano ultrasettantenne a riequilibrare questo sbilanciamento che è sotto gli occhi di tutti.
«Spero che gli elettori lo capiscano e si chiedano anche il perché certe persone si candidano in quest’area di sinistra (-centro).
«Questo, assieme alla discesa in campo del candidato del centrodestra Baracetti - di evidente fede leghista - ha creato le condizioni per la reazione di molti moderati che non potendosi riconoscere nello schema predefinito, si sono riconosciuti nel progetto politico di Marcello Carli e sono consci che la situazione odierna è oggettivamente complicata.
«Ci vuole lungimiranza e coraggio, ma soprattutto una squadra di Giunta forte, un Consiglio comunale coeso, guida e stimolo della stessa Giunta.
«Non è più il tempo dell’uomo solo al comando, serve competenza, collegialità nella Giunta e autorevolezza del Consiglio comunale.
«Il Sindaco deve saper interpretare il suo ruolo di guida e mediazione tra le forze politiche di maggioranza e di minoranza perché la politica è basata su questo.
«Il Comune non è il Parlamento e le ideologie non sempre aiutano per prendere le migliori decisioni. Per come interpreto io la politica maggioranza ed opposizione dovrebbero collaborare ciascuno nel proprio ruolo per il bene comune.»
Le sensazioni sul risultato di questa tornata elettorale?
«Sono sempre ottimista e motivato per natura, pur avendo la consapevolezza che siamo all'inizio di un progetto politico nuovo che può diventare importante per la città.»
Damiano Luchi