Trento, il candidato sindaco Marcello Carli si presenta
Il candidato è moderato, ma deciso: «Dopo 25 anni di immobilismo è giunto il momento di adeguare la città al futuro che le spetta»
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Marcello Carli, 51 anni, laureato in Economia Politica presso l’Università di Trento, imprenditore, ha illustrato i motivi che l’hanno spinto a scendere in campo alle prossime elezioni comunali in un comizio tenuto in Piazza Fiera davanti al monumento a De Gasperi.
«A Trento, città moderata, manca un punto di riferimento di centro e oggi con questa coalizione gli elettori avranno un’opzione importante, – è stato il commento di Marcello Carli. – A sinistra troviamo Ianeselli che viene da un sindacato di sinistra (e non di centrosinistra) e la sua coalizione è la fedele riproduzione di quella che ha ingessato la città per oltre 25 anni, cioè il tempo di una generazione.
«Insomma – ha proseguito, – Trento di certo non avrebbe bisogno che a guidarla sia un sindacalista massimalista come lui.
«Dall’altra parte, a destra, c’è Baracetti che mi pare evidentemente poco addentro alle tematiche concrete e inoltre troppo nervoso, forse anche perché logorato dal difficilissimo rapporto con la sua coalizione. Una coalizione così litigiosa e incerta davvero farebbe fatica, molta fatica, a guidare una città ferita com’è la Trento di oggi.»
Alla presentazione ufficiale nei giardini di piazza Venezia a Trento erano presenti, oltre al candidato sindaco Marcello Carli, i leader e gli esponenti dei partiti della coalizione, Agire per il Trentino, Dc e Rinascimento Trento.
«La nostra coalizione nulla c’entra con l’attuale destra e l’attuale sinistra, – ha ribadito il candidato sindaco Carli. – Il posto giusto del famoso moderato, la collocazione politica naturale del nostro territorio: se Baracetti è la chiara espressione della destra e Ianeselli della sinistra, Marcello Carli è l’espressione della terza via, che da molto tempo mancava.»
«Sono sostenuto da tre liste – ha sottolineato Carli – e determinato a cambiare tutto per tentare di dare a Trento il futuro prestigioso che merita.
«Negli ultimi vent’anni la città è stata governata in modo mortificante e incolore. Anzi più che governata è stata solamente amministrata. Solo noi che Trento la conosciamo bene e abbiamo una coalizione con valori e obiettivi condivisi abbiamo la possibilità di cambiarla davvero, mettendo anzitutto al centro un valore fondamentale che negli anni si è gravemente trascurato: la competenza.»
«Questa piazza, quando e se diventerò Sindaco – ha proseguito – si chiamerà piazza Alcide De Gasperi. Il monumento fu donato proprio dalla Democrazia Cristiana nel 1956 [né dallo Stato italiano, né dai Trentini – NdR].
«Trento è una città che deve fare tesoro della sua storia e nel contempo rimettersi in contatto con la terza dimensione del tempo, che è il futuro. Dovrebbe riportare nella carta intestata la scritta Trento, città del Concilio, perché il mondo conosce la città grazie alla nascita della Controriforma che ha ospitato.»
«Da 25 anni Trento è ferma, – ha proseguito. – Abbiamo un lungo percorso pregresso di amministrazione di centrosinistra che ha fatto un ampio disegno sul piano regolatore generale, ma che non è mai riuscita a passare dalle parole ai fatti.»
«Eppure c’è molto da fare, moltissimo. A partire dalle infrastrutture che mancano per far fronte al milione e 200mila presenza turistiche. Due Festival riuscitissimi non trovano riscontro nelle disponibilità della città. Anzi, è proprio di ieri la delibera della Giunta provinciale che ha stabilito che Trento NON è una città turistica… Sì, c’è davvero molto da fare…
«Le Viote vanno riscoperte e rivalutate. Una funivia deve collegare la città di fondovalle con la città alta del Bondone. E Povo non è ancora collegato alla città. Il terreno della ex Carbochimica è ancora lì, super inquinato. Eppure si può accedere ai contributi europei per bonificarlo… E magari utilizzarlo per ospitare un teatro all’aperto con una tensostruttura capace di ospitare quei concerti che al momento devono preferire Verona o Bolzano.
«E lo stadio Briamasco è ancora lì anziché a Trento sud.»
«Anche la situazione di sicurezza della città è precaria, – ha concluso Marcello Carli. – Se verrò eletto sindaco, la mia giunta avrà un assessore alla sicurezza. Questo perché Trento deve tornare a essere una città vivibile e a misura d’uomo.»