Merano, ancora violenza e maltrattamenti in famiglia

La polizia denuncia un 40enne pregiudicato. La moglie e le tre bambine accolte in una comunità protetta

Nella giornata di ieri la Sezione di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Merano, a conclusione di una complessa attività di indagine, ha provveduto a dare esecuzione ad una Ordinanza applicativa della Misura Cautelare dell’Allontanamento dalla casa famigliare e del Divieto di Avvicinamento e Contatto emessa a carico di un 40enne abitante a Merano.
 
Nello specifico la misura cautelare emessa dal Tribunale di Bolzano ha disposto l’immediato allontanamento dell’indagato dalla casa famigliare a Merano e di non farvi rientro e non accedervi senza l’autorizzazione del Giudice, con il divieto di avvicinarsi alla moglie ed ai luoghi frequentati dalla stessa, con la prescrizione di mantenersi ad una distanza di almeno 500 metri, evitando di comunicare in alcun modo attraverso qualsiasi mezzo.
Il divieto vale anche per le 3 figlie minorenni della coppia.
 
Il provvedimento è scaturito, come si è detto, al termine di un’articolata attività di indagine effettuata dal Commissariato di Merano e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bolzano a seguito della iniziale segnalazione pervenuta dal personale dell’Ospedale di Merano attraverso l’attivazione del «Codice Erika».
 
Gli approfondimenti effettuati dagli investigatori meranesi hanno consentito di verificare la fondatezza della notizia di reato, acquisendo successivamente anche la denuncia della donna, la quale è stata seguita e supportata costantemente dal Centro Antiviolenza di Merano e dal Commissariato di Merano.
 
A seguito di un ultimo episodio di violenze e persecuzioni, nel quale l’uomo con una videochiamata brandiva un coltello e la minacciava di far rientro a casa altrimenti l’avrebbe uccisa, la vittima, esausta dalla situazione, decideva di chiedere nuovamente aiuto, a seguito del quale lei e le 3 piccolissime figlie venivano soccorse e collocate in una struttura protetta.
 
Gli investigatori della Polizia di Stato, quindi, provvedevano a segnalare alla Autorità Giudiziaria tutte le angherie e le violenze subite dalla donna e dalle tre piccole figliolette, di una gravità tale da cagionare nella vittima un grave stato di ansia e paura, sia per sé stessa che per le sue bambine, e tali da costringerla ad allontanarsi dalla propria abitazione, sconvolgendo le proprie abitudini di vita.
Solo grazie all’intervento di Polizia e Magistratura è stato possibile ridare una relativa tranquillità alle vittime ed a ricondurle a condizioni ed abitudini di vita di vita normali.