Altro colpo alla «baby gang» della Val Rendena
Condotto in carcere un ragazzo appena maggiorenne che continuava ad avere contatti con altri suoi coetanei nonostante fosse agli arresti domiciliari
Nella mattinata di sabato 14 Settembre, i Carabinieri della Stazione di Carisolo, coadiuvati da quelli delle Stazioni di Tione di Trento e di Madonna di Campiglio, hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trento nei confronti di un giovane di Carisolo, appena maggiorenne, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari poiché resosi responsabile in passato dei reati di rapina aggravata e atti persecutori. La vicenda ha avuto origine nella prima settimana del mese di luglio, allorquando il ragazzo, non rassegnandosi alla fine della propria relazione sentimentale con una giovane del posto, aveva iniziato a perseguitare la ragazza e il suo nuovo fidanzato minorenne, seguendo la coppia dappertutto ed appostandosi fino a tarda notte sotto le loro rispettive abitazioni.
Inoltre, grazie anche alla collaborazione di altri ragazzi appartenenti al suo gruppo, l’arrestato aveva cominciato ad aggredire il minore rivale in amore ogni qualvolta lo incontrava per strada, cagionando in lui uno stato di ansia tale da cambiare le proprie abitudini di vita: peraltro, in una circostanza il minore, dopo essere stato aggredito dal «gruppo» con calci e pugni, era stato costretto a consegnare loro il suo telefono cellulare I phone 12 mini, riportando ferite giudicate guaribili in 5 giorni. Ebbene, a seguito di tali gravissimi comportamenti, il neo maggiorenne, già nel mese di luglio 2024, era stato arrestato e sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la sua abitazione di residenza: in base a tale misura, vi era per lui l’assoluto divieto, non solo di uscire di casa, ma anche di aver contatti con persone estranee al proprio nucleo familiare.
Viceversa, gli accertamenti effettuati in questi due mesi dai militari della Stazione Carabinieri di Carisolo, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento, consentivano di appurare come il ragazzo continuasse a mantenere frequenti contatti telefonici con il suo «gruppo» di amici, nonché a vedere a più riprese una nuova ragazza con la quale nel frattempo aveva iniziato una relazione sentimentale.
Alla luce di tali risultanze, il GIP del Tribunale di Trento, informato sui fatti, decideva di emettere una ordinanza di aggravamento della misura cautelare in essere, misura a cui i militari operanti davano esecuzione nelle prime ore della mattina di sabato scorso.
Il ragazzo veniva trovato ancora a letto presso la sua abitazione e, dopo le formalità di rito, veniva tradotto presso il carcere di Spini di Gardolo (TN).