Lavarone, i Carabinieri individuano l'autore del rogo del Drago
Si tratta di un giovane residente in tutt’altra provincia, frequentatore occasionale della zona, con particolari fragilità comportamentali
Le foto del drago «risortto» sono di Marco Oss.
I Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Trento, coadiuvati da quelli della Stazione Carabinieri di Lavarone, hanno chiuso il cerchio sul grave incendio avvenuto nell’agosto 2023 che aveva ridotto in cenere l’opera denominata «Drago di Vaia» realizzata dall’artista Martalar.
I militari, grazie ad una meticolosa attività d’indagine condotta attraverso l’incrocio investigativo delle immagini del sistema lettura targhe dei comuni di Lavarone e Folgaria con le celle dei tabulati telefonici e le dichiarazioni dei testimoni, sono riusciti a individuare il presunto responsabile dell’increscioso fatto.
Si tratterebbe di un giovane residente in tutt’altra provincia, frequentatore occasionale della zona, con particolari fragilità comportamentali, che sarebbero alla base del gesto idiota e che hanno portato all’archiviazione del caso.
Sono state escluse in definitiva del tutto quelle ipotesi che sin da subito erano state avanzate, tra cui quella accidentale dovuta a un mozzicone di sigaretta lanciato per sbaglio, o quella prevalente secondo cui l’autore del reato potesse essere qualche residente del posto infastidito dal gran numero di turisti che l’opera ha richiamato negli anni.