Sinner positivo al doping al torneo di Indian Wells, California

L’assunzione è stata «inconsapevole»: il suo fisioterapista ha usato una pomata sbagliata – Scagionato, ma con penalità

La notizia è attuale, ma si riferisce a un episodio avvenuto a marzo, quando Sinner ha giocato al Torneo di Indian Wells in California.
Da un controllo antidoping è risultata la presenza di una sostanza vietata.
Sinner, meravigliato delle risultanze delle analisi, si è messo a disposizione degli inquirenti affinché ricostruissero cosa potesse essere accaduto.
E così è emerso che uno steroide era presente in una crema usata dal suo fisioterapista per curargli alcune ferite leggere.
Era evidente che Sinner non poteva saperlo, ma è incomprensibile invece come un fisioterapista non avesse letto la composizione della crema usata.
 
Fatto sta che agli esami era emersa la presenza di un dopante.
Il tribunale sportivo indipendente ha preso atto dell’esistenza dell’elemento incriminante ma, avendo accertato che Sinner ne era totalmente allo scuro, ha applicato solo le pene accessorie, ma senza sospenderlo.
In pratica l’altoatesino dovrà restituire i 300mila euro guadagnati vincendo il Torneo dell’Indian Wells e perderà 400 punti dal ranking internazionale. Dovrà restituire anche il trofeo.

Ovviamente Sinner era al corrente della vicenda e non è escluso che quando ha avuto piccoli problemi di salute abbia preferito non partecipare ad alcun torneo.
Sia Sinner che Wada (Nado in Italia) possono appellarsi alla decisione dell’Itia (l’organo internazionale di controllo contro la corruzione nel tennis), ma è probabile che tutto finisca così.