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Bikers e spericolatezza in Val di Cembra: ancora un morto

I Carabinieri dicono basta! – La situazione e le misure straordinarie messe in campo

L’incidente autonomo di sabato pomeriggio sulla SS 612 nelle zone della Val Floriana, con successivo decesso in questi giorni per complicazioni del biker coinvolto, evidenzia che, a fronte di un rinnovato impegno straordinario dell’Arma nei controlli in quelle aree, permane comunque un residuale numero di motociclisti irriducibili che continua a raggiungere la Val di Cembra e contesti limitrofi interpretando le strade come circuiti.
Basti pensare che solo negli ultimi tre weekend la Compagnia di Cavalese con diversi e mirati servizi ha controllato circa 776 motociclisti, elevando nei confronti di questa categoria 52 contravvenzioni.
 
Il sinistro mortale di sabato, peraltro, ha innescato una seconda caduta (con ferite non gravi) atteso che un ulteriore motociclista, amico del deceduto, ha trovato d’improvviso sulla propria traiettoria la moto di quest’ultimo.
È stata proprio una pattuglia dei carabinieri di Cavalese ad intervenire per prima sul posto, trovando sull’asfalto il corpo esanime del primo giovane, già senza battito cardiaco, e i militari (specializzati al soccorso in quanto anche carabinieri sciatori) gli hanno praticato subito le manovre di rianimazione, successivamente anche insieme a unità del 118 poi sopraggiunta, restituendogli la vita di fatto solo per qualche giorno.
 
Con sorpresa, è emerso che i due motociclisti fanno parte del gruppo dei 4 già resisi protagonisti a giugno 2023 per aver documentato precedenti scorribande in val di cembra a velocità folli e con dei video che avevano raggiunto l’attenzione mediatica e del web a livello nazionale, destando l’indignazione della popolazione e degli amministratori locali della Valle trentina.
 
L’impegno istituzionale in questi tratti di strada pertanto non solo proseguirà in maniera intensa e senza alcuna forma di tolleranza di fronte a tali condotte, ma sarà altresì integrato da personale in borghese su auto e moto con metodi di osservazione e monitoraggio idonei a non tralasciare nessuna forma irrituale di utilizzo sportivo di queste rotabili, con valorizzazione da parte del personale operante anche di dispositivi audio-video in grado di documentare in maniera certosina le condotte maggiormente pregiudizievoli al fine di ogni favorevole esito per l’Amministrazione (e quindi la collettività) in ambito civilistico e penale.

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