I carabinieri di Merano hanno arrestato un algerino forsennato
In Galleria Ariston aveva seminato il panico molestando, urlando, minacciando, sputando e fracassando
Lo scorso 6 luglio, i Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Merano, sia in abiti borghesi che in uniforme, sono riusciti a trarre in arresto un pericoloso pluripregiudicato di nazionalità algerina che, intorno all’ora di pranzo, aveva seminato il panico nel pieno centro cittadino di Merano.
Il criminale, in evidente stato di alterazione, stava attirando l’attenzione dell’intera Galleria Ariston di Merano con sonori rumori e atteggiamenti molesti, fino a concentrare poi i suoi comportamenti contro la titolare di un esercizio commerciale in particolare, senza alcun motivo.
Il delinquente ha aggredito verbalmente la signora, preso a calci le porte del suo negozio, danneggiandole e distruggendole, e poi non contento le ha anche rivolto uno sputo, minacciandola di morte e di danni al negozio, per poi darsi alla fuga.
Ma un intervento congiunto dei militari in uniforme e in borghese della Compagnia Carabinieri di Merano, allertati immediatamente da alcune chiamate giunte al 112 da diversi cittadini, ha subito messo fine al suo tentativo di fuga.
I militari hanno infatti neutralizzato la minaccia mediante l’applicazione delle manette di sicurezza non dopo però uno scomposto tentativo di fuga da parte del malvivente alla vista dei militari operanti, nei cui confronti ha anche provato a opporre resistenza, senza successo.
La signora, tranquillizzata e accolta dai militari dell’Arma che sono sempre al fianco e a disposizione del cittadino, è stata quindi ascoltata e sollevata nel sapere che il criminale era stato assicurato alla giustizia grazie all’immediato, pronto ed efficace intervento dei Carabinieri di Merano.
L’autorità giudiziaria, opportunamente informata dell’accaduto, ha quindi disposto l’arresto del pregiudicato per resistenza a pubblico ufficiale, minacce aggravate e danneggiamento, nonché il suo immediato accompagnamento presso il carcere di Bolzano, ove si trova tuttora.
Un’operazione di polizia giudiziaria perfettamente condotta, anche grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri e al fattivo senso del dovere di alcuni cittadini che hanno subito allertato il 112 denunciando l’accaduto.