Ancora blitz degli animalisti contro il Trentino

Dopo la sceneggiata al Muse di qualche giorno fa, sono ricomparsi nel giardino del Castello del Buonconsiglio e al casello autostradale di Verona Nord – No pasaran?

Dei ragazzi dell’associazione Centopercentoanimalisti hanno ripetuto il blitz che qualche giorno fa era stato messo in atto al Muse di Trento.
Prima sono apparsi nel giardino del Buonconsiglio e hanno esposto due striscioni con le scritta in italiano e in inglese «Trentino, uccidono orsi e lupi, no pasaran».
Poi, sloggiati dalla polizia, nel pomeriggio si sono portati al casello dell’Autobrennero di Verona Nord con lo stesso striscione e con l’intenzione di impedire l’accesso all’autostrada verso nord.
È evidente l’intenzione di molestare il Trentino invitando i turisti a non venire più in una provincia che vuole uccidere orsi e lupi.
 
La scritta dello striscione lascia un po’ perplessi perché quel «no pasaran» (in spagnolo sia nella versione in italiano che in inglese) è uno slogan rosso, quando il movimento animalista dovrebbe essere presente di tutti i partiti. E poi è stato preso da uno sfortunato slogan della Guerra civile spagnola (1936-1939).
I rossi avevano diffuso proprio quella scritta «No pasaran» rivolgendosi alle milizie di Franco, peraltro sostenute da Mussolini.
Alla fine della guerra, che confermò la dittatura di Franco, Mussolini dichiarò dal balcone di Piazza Venezia «La parola d’ordine dei rossi era “No pasaran!” – Siamo passati! E vi dico che passeremo!»
Non vogliamo certo rievocare Mussolini, per carità. Ma già che si è scomodata la Guerra di Spagna è bene ricordare che quella scritta non aveva portato fortuna.

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