Atto vandalico degli animalisti contro Trento e i trentini
Hanno sporcato di rosso sangue l’acqua della fontana di Nettuno: rischiano la reclusione fino a cinque anni e una multa fino a 15mila euro
L’azione di certi animalisti si è allargata ai danni di tutti i cittadini trentini.
Nella notte è stato gettato del colore rosso nell’acqua della fontana di Nettuno in Piazza Duomo a Trento.
L’atto vandalico, rivendicato da un gruppo che si definisce «Centopercentoanimalisti», sarebbe una reazione alle ordinanze di Fugatti contro gli orsi problematici e alla morte dell’esemplare M62, che qualcuno si è permesso di definire «sospetta», come se fosse plausibile che la Pubblica Amministrazione potesse compiere un atto del genere. È un sospetto offensivo, la verità emergerà presto.
Le iniziative di certi animalisti hanno passato il segno ieri quando hanno organizzato una dimostrazione tumultuosa davanti all’abitazione di Fugatti.
Oggi questo atto vandalico che serve solo a suscitare la rabbia dei cittadini. Guai toccare la fontana del Nettuno!
Forse gli autori del gesto non se ne rendono conto, ma l’estensione dell'articolo 518 del codice penale, introdotto dal Parlamento a marzo 2022 durante il governo Draghi, stabilisce che chi distrugge o imbratta beni culturali o paesaggistici rischia la reclusione fino a cinque anni e una multa fino a 15 mila euro.
E la versione del ddl approvata recentemente prevede multe da 20 a 60 mila euro, più sanzioni penali, per quanti distruggano, disperdano, deteriorino o rendano in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali.
Insomma, questi sedicenti animalisti non sono diversi da coloro che hanno riempito di colore nero la Barcaccia di Piazza di Stagna a Roma o imbrattato il palazzo dei Signori a Firenze.
E, visto quello che rischiano, se ne guiarderanno bene di palesare la loro responsabilità.