Il vizietto del «candola» è duro a morire anche in Trentino

I Carabinieri hanno beccato 12 automobilisti alla guida in stato di ebbrezza alcolica

Anche durante questo fine settimana, i Carabinieri del Comando Provincia di Trento hanno effettuato serrati controlli alla circolazione stradale, al fine di contrastare e reprimere l’odiosa abitudine di coloro i quali che dopo una serata di bagordi, si mettono irresponsabilmente alla guida del proprio veicolo, spesso giocando a una vera e propria «roulette russa» con la vita altrui.
 
In tutto sono stati 12 i conducenti sanzionati per la violazione dell’art. 186 del Codice della Strada (guida in stato di ebbrezza), cinque dei quali con valori ben superiori alla soglia massima che contraddistingue la fattispecie più grave (valori superiori a 1,5 G/l.).
Il valore più alto è stato rilevato a un 39enne controllato a Predaia con un tasso pari a 2,56 G/l.
 
Invece, sabato pomeriggio, nel centro storico di Borgo Valsugana, i Carabinieri hanno fermato e sottoposto a test alcolemico un 27enne che zigzagava pericolosamente a bordo di un monopattino elettrico, l’esito è stato sbalorditivo: 2,38 G/l.
 
Si rammenta che il Codice della Strada sanziona coloro che si mettono al volante dopo aver bevuto o fatto uso di droghe con sanzioni/ammende che possono arrivare anche a 6.000 euro, con l’arresto sino ad un anno nonché con la sospensione della patente di guida e nei casi più gravi finanche con la confisca del veicolo.

Nota: Dicesi «candola» a sineddoche di uomo che beve troppo. La candola è la tazza di metallo leggero con manico, che il vigliaiolo d'un tempo usava per assaggiare lo stato del mosto che doveva diventare vino. Con la tazza allontanava i fiori del mosto, poi ne prendeva un po' e lo assaggiava.
Chi faceva questa prova troppo pesso, come scusa, veniva chiamato, appunto, candola.