Siccità, la Protezione civile: non accendere fuochi

Il punto della situazione sull’incendio alle Sarche, ma il pericolo incendi è alto

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La Protezione civile del Trentino invita la cittadinanza ad evitare di accendere ogni tipo di fuoco. Un appello lanciato alla luce della persistente siccità che ha provocato condizioni di particolare secchezza e aridità dei boschi. Questa situazione - resa complicata anche dal forte vento - sta rendendo particolarmente complesse le operazioni di contenimento dell’incendio che dal primo pomeriggio di domenica 26 febbraio sta interessando un’ampia zona boschiva a monte dell’abitato di Sarche, stimata in poco meno di 20 ettari.
 

 
Sul posto si stanno alternando oltre un centinaio di Vigili del fuoco volontari - coordinati dal vice ispettore distrettuale Mariano Largher e dal comandante del Corpo di Calavino, Flavio Graziadei - oltre al personale del Corpo forestale trentino guidato dal comandante della Stazione forestale di Vallelaghi, Davis Trentin.
Le operazioni di contenimento delle fiamme - che interessano il comune di Madruzzo e lambisce quelli di Comano Terme e Dro - vedono impegnati da ormai 24 ore i Vigili del fuoco volontari dei Corpi di Arco, Dro, Calavino, Cavedine, Lasino, Padergnone, Terlago e Vezzano.
 

 
Sul posto anche la Sala operativa mobile con i Vigili del Distretto di Trento, mentre il velivolo del Nucleo elicotteri del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento sta prelevando l’acqua dal lago di Toblino e dal fiume Sarca.
L’incessante lavoro degli operatori ha consentito di respingere le fiamme che minacciavano una struttura ricettiva e alcune abitazioni e che stavano raggiungendo la strada statale del Caffaro.
Per scongiurare il rischio che l’incendio si propaghi ulteriormente, in quota sono stati posizionati diversi moduli e vasconi carichi d’acqua.